La sensazione è che sui mercati si possa salire fino a metà agosto: oggi comunque potrebbero dare indicazioni attendibili

La sensazione è che sui mercati si possa salire fino a metà agosto-Foto da pixabay.com

Oggi decide la BCE e non attendiamo particolari sorprese. Infatti, preventiviamo ulteriori tagli dei tassi in Europa nei prossimi mesi, ma non subito. Le Banche centrali faranno le dovute valutazioni nei meeting di settembre alla luce dei dati che verranno pubblicati nelle prossime settimane. La sensazione è che sui mercati si possa salire fino a metà agosto.  Infatti, il 16 agosto negli annali  ha rappresentato un punto di approdo e inversione. Riteniamo a questo punto che le probabilità siano che si arriverà a questa data con un massimo, per lasciare poi spazio a un ribasso fino a metà/fine ottobre. Questo scenario però è soggetto ad una attenta verifica in chiusura odierna e poi settimanale. Infatti, il gap lasciato aperto ieri da Wall Street sembra di esaustione e fuga. Inizia un ribasso allora fino al 16 agosto e poi ottobre? Vedremo oggi cosa accadrà.

Come investire nei prossimi mesi? La view di Candriam

La nostra strategia di asset allocation per la seconda metà dell’anno si basa su un contesto economico favorevole per azioni e in miglioramento per obbligazioni. Prevediamo un rallentamento moderato negli Stati Uniti (“soft landing”), una ripresa graduale in Europa e crescita robusta in Asia, con una crescita economica globale intorno al 3,5% e un’inflazione negli USA intorno al 3% entro fine anno. Le aspettative di crescita degli utili per i prossimi 12 mesi sono credibili per Stati Uniti, Europa e Giappone, ma incerte per i paesi emergenti.

Le valutazioni azionarie restano ragionevoli, eccetto negli Stati Uniti dove il P/E è alto a causa del settore tecnologico. La riduzione dei tassi di interesse da parte delle banche centrali dovrebbe favorire le azioni e reindirizzare le allocazioni degli investitori verso asset a lungo termine. Negli Stati Uniti, siamo positivi sul settore tecnologico e ci aspettiamo che altre società dell’S&P500 colmino il divario con le “Megacap”. In Europa, aumentiamo l’esposizione alle società a piccola e media capitalizzazione, che dovrebbero beneficiare della ripresa economica e dei tagli dei tassi.

La diversificazione tra azioni e obbligazioni è resa più efficace dal possibile calo dell’inflazione sotto il 3% negli USA entro il 2025. Manteniamo un’esposizione all’oro, sostenuta dalla domanda delle banche centrali e dal contesto macroeconomico favorevole. Stiamo anche aumentando gradualmente la durata delle obbligazioni per beneficiare dell’allentamento dei tassi a lungo termine e proteggere il portafoglio in caso di ribasso delle azioni. Siamo più selettivi sui titoli di Stato e sul credito, considerando il restringimento degli spread.

I principali rischi per la seconda metà dell’anno sono politici, in particolare le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, che potrebbero portare volatilità. Un risultato sfavorevole come la completa implementazione del programma di Donald Trump potrebbe causare “stagflazione”, mentre un esito più ragionevole dovrebbe essere positivo per azioni e obbligazioni. Nonostante il contesto generalmente positivo, ci aspettiamo incertezza e volatilità, favorevoli a una gestione di portafoglio dinamica e attiva.

La sensazione è che sui mercati si possa salire fino a metà agosto: i livelli di breve termine non sono cambiati

La seduta di contrattazione del giorno 17 luglio ha chiuso ai seguenti prezzi:

Dax Future

18.580

Eurostoxx Future

4.927

Ftse Mib Future

34.529

S&P500 

5.588,2.

Lo stato grafico rimane invariato. Mercati a due velocità: la tendenza settimanale è ribassista in Europa e rialzista a Wall Street. Cosa potrebbe far ritornare la tendenza rialzista sui mercati europei? Chiusure della settimana superiori a:

Dax Future

18.695

Eurostoxx Future

5.051

Ftse Mib Future

34.700.

Cosa potrebbe far invece fermare la tendenza rialzista a Wall Street? Chiusure della settimana inferiori a:

S&P500

5.560.

Vedremo cosa accadrà.

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