La scienza svela come mai in determinati casi odiamo la nostra voce

voce

Durante la giornata si fanno moltissime cose. Si lavora, si studia, ci si allena a casa. Ma soprattutto si interagisce con le persone che ci circondano. L’uomo, infatti, è fatto per stare con i suoi simili. La nostra salute dipende da questo.

Per comunicare, tuttavia, ci serviamo dell’apparato fonatorio. Non sempre, però, amiamo la nostra voce. Soprattutto in alcuni momenti.

La scienza svela come mai in determinati casi odiamo la nostra voce

Diversi tipi di voce

Esistono diversi tipi di voce. Alcune sono più basse, altre più alte di frequenza. Alcune sono dolci e pacate, altre più stridule e acute. Di sicuro ognuno ha una voce unica e irripetibile. E non ci si riferisce solo ai grandi cantanti. Nelle prossime righe si tratterà un argomento particolare.

La scienza svela come mai in determinati casi odiamo la nostra voce

Sarà capitato a tutti di ascoltare la propria voce registrata. Le occasioni, di certo, non mancano. Soprattutto grazie allo smartphone. I messaggi vocali sono letteralmente il nostro pane quotidiano.

A volte ci capita di risentire ciò che noi stessi abbiamo detto. L’effetto è davvero strano. In alcuni casi stentiamo a riconoscerci.

Per fortuna, però, si tratta di una cosa molto comune. Probabilmente ciò capita più di rado a cantanti e attori che ascoltano la propria voce molto spesso.

Nella stragrande maggioranza dei casi, inoltre, odiamo in maniera profonda la nostra voce.

Perché si verifica questo

Quello che ascoltiamo mentre parliamo di solito proviene dall’interno. Un discorso differente vale per le registrazioni. Le onde si propagano in maniera radicalmente diversa. Le onde che percepiamo nel primo caso sono in qualche modo alterate dall’apparato fonatorio. Naturalmente noi parliamo e ascoltiamo nello stesso momento. Lo smartphone, inoltre, altera il suono tagliando alcune frequenze. Ecco perché non ci riconosciamo.

Ma perché abbiamo un atteggiamento negativo nei confronti della nostra voce? Perché la odiamo così tanto? La ragione essenziale è proprio l’estraneità di cui si parlava prima. Oggettivizzando le nostre onde sonore emergono dei difetti a cui non facciamo caso di solito. Essendo in una posizione diversa dal solito, inoltre, ci si sente a disagio.

Fare molte registrazioni e ascoltarsi spesso, però, può attenuare il tutto.

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