Con il via alle istanze per la rottamazione delle cartelle ed una volta passato il 31 gennaio 2022 che era la data per le delibere dei Comuni, la sanatoria delle cartelle è partita. Molte cartelle a carico dei contribuenti sono state o saranno presto, cancellate d’ufficio. Molte altre cartelle godranno del taglio di sanzioni e interessi per ritardata iscrizione a ruolo. E naturalmente per le cartelle che rientrano nella rottamazione, e che il contribuente inserirà nella domanda da presentare entro il 30 aprile, oltre al taglio anche le rate fino al 2027.
Ma qualcosa si muove ancora e tra gli emendamenti al DL Milleproroghe del Governo Meloni, una proposta di correzione di stralcio e cancellazione potrebbe ancora ribaltare il tutto. Ed a favore del contribuente.
La sanatoria delle cartelle al via tra stralcio e cancellazione ma il Governo pensa ad una estensione
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Per il solo fatto che l’emendamento alla sanatoria delle cartelle parta dalla maggioranza di Governo, le possibilità di riuscita sono inevitabilmente maggiori. La proposta correttiva infatti riguarda la sanatoria delle cartelle al via tra stralcio e cancellazione. Se per la rottamazione ormai tutto è fatto, e ci sono contribuenti che hanno già prodotto istanza, per cancellazione e stralcio molto può cambiare. Prima di tutto il contribuente deve capire cosa sono le due misure. Lo stralcio è il provvedimento che a scelta del Comune (scelta entro il 31 gennaio scorso come detto in premessa), i contribuenti potevano sfruttare senza necessità di domanda. Una misura che azzerava sanzioni e interessi per ritardata iscrizione a ruolo.
Ma che lasciava inalterato il debito da pagare in origine, ovvero la tassa o l’imposta evasa. Parliamo di cartelle relative a IMU, TASI, multe dei vigili e così via dicendo. Lo stralcio infatti riguarda i debiti con enti diversi da quelli statali. Per la cancellazione invece si parla di debiti verso Agenzie Fiscali Nazionali (Agenzia delle Entrate, del Territorio e così via dicendo), Enti Statali o Casse pensionistiche ed assicurative pubbliche (INAIL, INPS ecc.).
Cancellate tutte anche quelle dei Comuni
La cancellazione e lo stralcio hanno in comune il fatto che fanno riferimento a debiti affidati all’Agente della Riscossione entro il 2015. In pratica, cartelle già di Equitalia, visto che solo dal 2017 il ruolo di concessionario è stato trasferito da Equitalia ad Agenzia delle Entrate Riscossione. Nel Decreto Milleproroghe la proposta nell’emendamento sopracitato riguarda il fatto che verrebbe concesso maggiore tempo ai Comuni di scegliere se aderire o meno allo stralcio. Si passerebbe dal 31 gennaio ormai passato, al 31 marzo prossimo. E tra le novità anche la facoltà data, sempre ai Comuni, non solo di scegliere se aderire o meno allo stralcio, ma se aderire o meno alla cancellazione. In pratica, si potrebbe arrivare a cartelle cancellate del tutto anche se riguardano tasse e multe nei confronti di Comuni ed enti non statali.