Mentre gli indicatori macroeconomici russi volgono al peggio, la Banca centrale russa ha annunciato ufficialmente l’adozione del rublo digitale. La valuta fiat però continua a perdere valore, da quando le truppe di Mosca, il 22 febbraio 2022, hanno militarmente aggredito lo stato ucraino. L’introduzione della valuta digitale avverrà, per ora, solo in fase sperimentale. Mossa disperata o nuovo paradigma?La Russia vara la sperimentazione del rublo digitale.
Avviata la sperimentazione
Indice dei contenuti
A partire dal 15 di agosto, 13 banche russe nonché un gruppo molto limitato di clienti potranno utilizzare il rublo digitale in 30 punti abilitati, di 11 diverse località della Federazione russa. I soggetti selezionati per la sperimentazione del rublo digitale, accedendo ad una piattaforma dedicata, potranno aprire un wallet, effettuare pagamenti tramite codice Qr e trasferimenti di denaro da utente ad utente, in modalità P2P. La fase sperimentale, stando alle indicazioni rilasciate dalla Banca centrale russa, dovrebbe terminare alla fine del 2023. Successivamente, il perimetro della valuta digitale verrà ampliato per includere altre 19 banche e la piattaforma verrà aperta ai pagamenti transfrontalieri. Sembra, inoltre, che fino al 2025 l’accesso al rublo digitale sarà gratuito e su base volontaria.
Uno strumento di controllo sociale, come in Cina?
L’idea di varare una moneta digitale circolava già da qualche tempo, sia negli ambienti economico-finanziari che nei c.d. “apparati della forza” russi. Quest’ultima notazione non deve stupire. Il rublo digitale potrebbe non essere soltanto uno strumento finanziario. La criptovaluta di Stato dovrebbe servire a bypassare le sanzioni occidentali che, agendo anche sul sistema di pagamento interbancario Swift, rendono molto complicate le transazioni commerciali russe con il resto del globo. Ma oltre a tale impiego, alcuni analisti colgono la possibilità di utilizzare la valuta digitale russa come uno strumento per estendere il controllo sociale sui cittadini della sterminata Federazione. La Cina ha già utilizzato metodologie di controllo sociale analoghe, ad esempio nella fase Covid tramite le app di tracciamento dei contagi, e le utilizza tutt’ora attraverso le telecamere per il riconoscimento biometrico dei volti, molto diffuse in ogni città della Repubblica popolare. In occasione delle Olimpiadi di Pechino, XI Jinping lanciò un criptorenminbi che trasmetteva le informazioni d’uso direttamente al PCC.
La Russia vara la sperimentazione del rublo digitale: uno scenario a metà tra Orwell ed il capitalismo della sorveglianza
Un indizio del possibile utilizzo del rublo digitale come strumento di sorveglianza e controllo sociale è costituito dall’asserito coinvolgimento del Fsb, i servizi di informazione e sicurezza russi, nella gestione della criptovaluta. Se così fosse, una volta che il rublo digitale andrà a sostituire completamente la moneta fiat, per le transazioni dei cittadini e delle imprese, il Governo russo, attraverso la sua intelligence, avrebbe in mano le chiavi per tracciare la vita quotidiana di ogni singola componente del paese.
Inoltre, con un solo click potrebbe, per ritorsione politica, o per orientare le scelte dei cittadini, impedire alcune transazioni o consentirne delle altre. Un ulteriore elemento su cui porre l’attenzione è il fatto che la Banca centrale indica l’adesione al rublo digitale come volontaria, ma soltanto fino a tutto il 2025. Viene, dunque, da chiedersi cosa accadrà dopo che la fase dell’adesione volontaria si sarà esaurita, prefigurandosi una possibile normativa che renda obbligatorio l’utilizzo di tale valuta. Si aprirebbero, dunque, scenari che vedrebbero la sorveglianza di massa attuata attraverso il monitoraggio dei portafogli digitali della popolazione, durante ogni momento della loro quotidiana esistenza.
Lettura consigliata
Il summit dei Brics in Sudafrica segna l’inizio di una nuova era o sarà l’ennesima falsa partenza?