L’illusione rialzista è durata lo spazio di qualche settimana, poi la rottura dei minimi storici del titolo Trevi Finanziaria ha messo benzina nel motore dei ribassisti.
A metà novembre, infatti, le quotazioni avevano raggiunto i livelli in area 1,05 euro che già in passato avevano frenato la spinta ribassista. Inoltre, dopo alcune settimane di tenuta sembrava si fossero create le condizioni per una ripartenza al rialzo. Questo ci aveva indotti a ipotizzare uno scenario rialzista con obiettivi in area 1,75 euro. Tuttavia, avevamo chiarito che solo la rottura in chiusura di settimana dei livelli 1,058 euro – 1,094 euro avrebbe potuto dare una forte spinta direzionale.
Purtroppo per i rialzisti, a fine ottobre abbiamo assistito alla rottura del supporto con conseguente accelerazione ribassista che ha portato nel giro di qualche mese a un ribasso del 25% circa. La discesa, però, potrebbe non essere ancora terminata in quanto il prossimo obiettivo si trova in area 0,538 euro (II obiettivo di prezzo). La massima estensione del ribasso, poi, si trova in area 0.162 euro.
Solo un immediato recupero di area 0,914 euro potrebbe dare nuova forza ai rialzisti. Da notare che questo livello corrisponde ai precedenti massimi storici.
Applicando il metodo dei multipli di mercato, in particolare il P/E, si scopre il titolo è fortemente sopravvalutato. Solo il Price to Book ratio esprime una sottovalutazione di circa il 70%.
Il vero punto debole del titolo Trevi Finanziaria, però, è quello legato all’indebitamento. Il titolo azionario, infatti, fa parte della black list della Consob. Dopo che con l’aggiornamento di agosto erano arrivate buone notizie per il titolo (posizione finanziaria netta migliorata di oltre 20 milioni di euro), nei mesi successivi le cose sono andate nuovamente peggiorando. Da questo punto di vista, quindi, bisogna prestare molta attenzione.
Fare attenzione, la rottura dei minimi storici del titolo Trevi Finanziaria ha messo benzina nel motore dei ribassisti. Quando comprare secondo l’analisi grafica?
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Le azioni Trevi Finanziaria (MIL:TFI) hanno chiuso la seduta del 27 gennaio in ribasso dell’1,73% rispetto alla seduta precedente a quota 0,797 euro.