L’autunno è da poco arrivato, ma già promette novità. Governo e parti sociali sono nel vivo del confronto per capire dove, come e quali correttivi apportare su diversi fronti, tra cui le pensioni.
Dal 1° gennaio 2022 non ci sarà più Quota 100, ossia la possibilità di uscire dal mondo del lavoro con 62 anni di età e 38 di contributi. Tuttavia, ecco come molti lavoratori nel 2022 potrebbero andare in pensione a 63 anni dopo Quota 100.
Ma le possibili novità potrebbero andare oltre il perimetro legato a Quota 100.
Alcune proposte molto interessanti le ha lanciate giorni fa il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico. Intervenuto a “Futura 2021”, ha proposto il riscatto gratis della laurea e la creazione di una nuova pensione di garanzia per i lavoratori che sono nel sistema contributivo puro. Se il legislatore accogliesse le proposte, la riforma delle pensioni potrebbe portare 2 bellissime novità per queste categorie di lavoratori.
Il riscatto gratuito della laurea
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L’idea del Presidente Tridico di riscattare gratis la laurea è una vera e propria bomba. Potrebbero esserci diversi effetti positivi legati a una simile svolta. Proviamo a vedere quali.
Oggi al termine degli studi universitari spesso occorrono anni prima di entrare full time nel mondo del lavoro. Un periodo di ricerca che si rivela snervante e che sottrae, in giovane età, anni d’oro in vista della futura pensione. Il riscatto gratuito della laurea, quindi, potrebbe compensare il tempo speso prima dell’inserimento nel mondo del lavoro.
Inoltre potrebbe costituire un incentivo indiretto a studiare e ad accrescere il proprio bagaglio di competenze. Spesso è solo la formazione il miglior antidoto contro la disoccupazione. In questi casi, i costi per la collettività legati al riscatto gratuito della laurea si compenserebbero con i futuri e minori (si spera!) tassi di disoccupazione.
Infine, ricordiamo che studiare fa rima con lavorare (e questo percorso scolastico porta lavoro, successo e carriera). La collettività, pertanto, potrebbe farsi carico degli anni di contribuzione dei giovani in formazione. Anche perché le future pensioni saranno più basse di quelle percepite dai nostri genitori.
Una nuova pensione di garanzia sarebbe la seconda bomba
Il Presidente Tridico ha inoltre richiamato il Governo a non soffermarsi solo sul post-Quota 100. “Esistono” anche i giovani lavoratori, che saranno i pensionati di domani.
L’Italia entrerà a pieno regime nel sistema contributivo puro nel 2032. In sintesi, per molti giovani lavoratori il futuro pensionistico sarà diverso da quello del passato.
Con il sistema contributivo puro le pensioni saranno infatti legate ai contributi versati. Ma per i lavoratori intermittenti, stagionali, partite IVA, part-time, etc, si tratterà di un bel problema. I futuri assegni pensionistici, nella maggioranza dei casi, saranno più magri di quelli riscossi in passato.
Il Presidente Tridico ha dunque richiamato il legislatore ad essere lungimirante.
La proposta in questo caso è quella di prevedere una nuova pensione di garanzia. Fissando una soglia al di sotto della quale non sarebbe dignitoso vivere dopo l’uscita dal mondo del lavoro. Tradotto, una pensione minima di dignità che, lì dove necessario, magari non tenesse interamente conto dei contributi versati nel corso della vita lavorativa.
La riforma delle pensioni potrebbe portare 2 bellissime novità per queste categorie di lavoratori
Ribadiamo ancora che si tratta solo di proposte che il numero uno dell’INPS ha lanciato in tema di pensioni. Il legislatore sarà ricettivo e sensibile al riguardo? Staremo a vedere come evolveranno i lavori parlamentari su questo fronte.
Infine, il Presidente dell’INPS ha toccato anche la questione legata alla previsione di un salario minimo legale. Abbiamo già trattato l’argomento, chiedendoci, in particolare, se è in arrivo un aumento dei salari e della busta paga per milioni di lavoratori italiani.