Anche il mese di luglio ha visto il capitale gestito da Azimut in aumento di 1,4 miliardi di euro. Questa indubbia forza della società di gestione, però, non trova, almeno per il momento, riscontro nell’andamento delle quotazioni. Infatti, la raccolta di Azimut vola, ma il titolo in Borsa è come bloccato. In quest’ottica potrebbero essere decisive le prossime sedute. Sostanzialmente, infatti, dopo un mese dall’ultimo report, il titolo Azimut si trova sugli stessi livelli.
La raccolta di Azimut vola ma il titolo in Borsa è come bloccato
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Il titolo Azimut (MIL:AZM) ha chiuso la seduta del 11 agosto a quota 17,20 euro, in rialzo dello 0,29% rispetto alla seduta precedente.
Time frame giornaliero
La tendenza in corso è rialzista, ma da una decina di sedute le quotazioni si sono bloccate in prossimità del I obiettivo di prezzo in area 17,005 euro. Una chiusura giornaliera superiore a 17,419 euro potrebbe favorire il raggiungimento del II obiettivo di prezzo in area 18,09 euro. La massima estensione rialzista, poi, potrebbe andare a collocarsi in area 19,175 euro (III obiettivo di prezzo).
Qualora, invece, il supporto in area 17,005 euro dovesse essere rotto al ribasso, le quotazioni potrebbero ritornare sui minimi in area 15,8 euro.
La valutazione di Azimut
Qualunque sia l’indicatore utilizzato, il titolo Azimut risulta essere fortemente penalizzato. Ad esempio, Azimut è una delle società più interessanti sul mercato in termini di valutazione basata sui multipli di guadagno. Il suo PE, infatti, è pari a 4,1x, che va confrontato con il 20,8x del settore di riferimento. Parliamo, quindi, di una sottovalutazione di circa l’80%. Anche il rapporto tra prezzo e fatturato è tra i più bassi del settore con un valore di 1,3x. Solo il Price to Book ratio è in linea con la media del settore di riferimento.
Anche il fair value, stimato secondo il metodo del discounted cash flow, esprime una sottovalutazione di oltre il 50%. La sottovalutazione è confermata anche da un parametro, riportato su riviste specializzate, che tiene conto delle prospettive di crescita future di Azimut. In questo caso, la sottovalutazione stimata è di circa l’80%.
Secondo quanto riportato sulle riviste specializzate, per gli analisti il consenso medio è accumulare con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione del 40% circa.
Di particolare interesse per gli investitori potrebbe essere anche il rendimento del dividendo. Allo stato attuale, infatti, il rendimento è stimato essere superiore al 7% ed è visto in crescita per i prossimi anni.
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