Andare in pensione a qualsiasi età con l’unico requisito che è quello d’aver versato 41 anni di contributi previdenziali. È questa la misura che, definita come Quota 41, potrebbe rivoluzionare in futuro in Italia il sistema pensionistico. Quella relativa all’introduzione nel nostro Paese della cosiddetta Quota 41 pura non è di certo una novità.
In quanto da tempo si parla di introdurla, ma poi non si è fatto mai nulla anche perché c’è da sciogliere il nodo relativo alle coperture finanziarie. Al fine, chiaramente, di mantenere in equilibrio i conti relativi alla spesa previdenziale. Quelli dell’INPS.
La Quota 41 pensioni precoci sarà finalmente estesa a tutti?
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In vista delle elezioni politiche di settembre, tra i partiti favorevoli da tempo all’istituzione della Quota 41 pura c’è la Lega. Ovverosia il partito che è guidato da Matteo Salvini e che, alle elezioni politiche di settembre, corre insieme a Forza Italia ed a FdI per vincere e per formare un Governo di centrodestra.
Allora, la Quota 41 pensioni precoci sarà finalmente estesa a tutti? Al momento non c’è certezza su una misura che attualmente è accessibile, nel rispetto delle altre condizioni previste, solo da parte di chi ha almeno un anno di contributi previdenziali versati prima del compimento del 19esimo anno di età.
La pensione precoce accessibile per chi ha iniziato a lavorare molto presto
Per questo la misura viene definita come pensioni precoci. Perché può andare in pensione, con 41 anni di contributi versati, chi ha iniziato a lavorare davvero molto presto. Inoltre, per accedere alle pensioni precoci occorre rientrare in una delle categorie dell’APE Sociale. Ovverosia tra i disoccupati di lungo corso, tra i disabili oppure tra gli addetti a mansioni gravose.
Con un eventuale Governo di centrodestra, dopo le elezioni politiche di settembre, le chance di istituzione della Quota 41 pura tenderanno ad aumentare. Con la Lega che, inoltre, punta pure a cancellare la riforma Fornero. Ed a ripristinare la Quota 100, il cui triennio sperimentale è scaduto lo scorso 31 dicembre del 2021.
Quali sono gli scivoli pensionistici in vigore per tutto il 2022
Ed il tutto fermo restando che, per tutto il 2022, ci sono tre scivoli pensionistici introdotti o prorogati dal Governo Draghi. Ovverosia l’APE Sociale, la Quota 102 ed anche l’Opzione Donna. Per quel che riguarda il requisito anagrafico, servono 63 anni per l’APE Sociale, 64 anni di età per la Quota 102 e 58 o 59 anni per l’Opzione Donna. Precisamente, 58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 anni di età per le lavoratrici autonome.
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