A molti Lettori sarà capitato di provare una fortissima sensazione di legame con il proprio partner. La classica emozione che non si riesce a spiegare, qualcosa che fa sentire completi e uniti come con nessun altro. Un sentimento meraviglioso che non tutti riescono a provare. Un’intimità così forte è decisamente difficile da raggiungere e spesso si pensa che sia un mito, qualcosa di irraggiungibile.
Eppure non è così. Ci sono molti studi che dimostrano come tale coinvolgimento emotivo sia più reale e vero di quanto si immagini. Addirittura, in un importante articolo scientifico che tratta di memoria e processi cognitivi riporta come la psicologia rivela l’incredibile legame che solo le coppie più intime possiedono.
Lo studio sulla memoria
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In psicologia ci sono diversi approcci che tentano di spiegare il comportamento umano. La teoria della cognizione distribuita afferma che il pensiero e l’attività dell’encefalo non sono concentrati unicamente nel cervello. Sono invece distribuiti, appunto, tra il cervello, i cosiddetti “artefatti cognitivi” e il contesto sociale in cui la persona è collocata.
Su questa base, lo studio spiega come i ricordi condivisi con il partner siano un esempio perfetto di cognizione distribuita. Tralasciando i tecnicismi complessi, il succo del discorso è che insieme una coppia ricorda meglio certe cose rispetto ad altre. Per esempio, una lista di oggetti: le coppie che hanno un legame più forte ricordano le cose insieme allo stesso livello di una persona singola.
La psicologia rivela l’incredibile legame che solo le coppie più intime possiedono
Non solo. Quando si chiede a queste coppie di richiamare alla memoria momenti realmente accaduti loro, le memorie dei due partner vanno a completarsi a vicenda. Emergono maggiori dettagli, nuove informazioni e racconti più ricchi e completi. In più, le coppie che si ritenevano tra loro più legate erano in grado di fornire spunti di riflessione maggiori e discorsi di approfondimento differenti da quelli delle coppie più fresche.
Questi comportamenti si uniscono a una comunicazione tra i partner sicuramente migliore e a diversi benefici di vario genere quando si parla della cosiddetta memoria episodica. Si tratta della pratica di richiamare alla mente il cosa, il dove e il quando è accaduto un determinato evento di vita.
La ricerca sembra essere semplice e di poco conto, ma in realtà – unita ad altri studi – potrebbe spiegare come mai nelle fasi avanzate d’invecchiamento le funzioni mnemoniche dei partner siano ancora collegate. Studi sulla demenza senile dimostrano che, quando in uno dei due partner anziani si verifica un calo delle funzioni cognitive, anche l’altro subisce un peggioramento delle stesse entro circa un anno.