In occasione del World Economic Forum, è stato presentato il report sulle disuguaglianze economiche e sociali in Italia e nel mondo, dal quale emerge una situazione abbastanza preoccupante. Se, infatti, da un lato i ricchi continuano ad accumulare denaro, dall’altro cresce il livello di povertà di una larghissima fetta di popolazione.
Nel 2024, è aumentato il patrimonio dei più facoltosi di circa 2 mila miliardi di dollari , mentre la percentuale di persone povere, che vivono con meno di 6,85 dollari al giorno, non è diminuita. Le cause principali del fenomeno sono da rinvenire soprattutto nell’attuale contesto politico. I recenti contrasti, infatti, sembrerebbero segnare il tramonto di un sistema economico più inclusivo.
Ma il dato più caratteristico del rapporto sulle diseguaglianze è quello che vede l’origine della ricchezza dalle cd. rendite di posizione. Circa il 36% dei miliardari, infatti, possiede il proprio patrimonio per eredità. Sono, quindi, le rendite immeritate che contrastano la lotta alle diseguaglianze.
I ricchi italiani detengono il 20% della ricchezza dei poveri: tutti i dati dell’iniquità
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Sulla base dei dati raccolti alla fine del 2024, in Italia sembrerebbe esserci ancora un forte squilibrio nella distribuzione della ricchezza. Circa il 10% dei nuclei familiari benestanti possiede più di 8 volte la ricchezza della metà più povera delle famiglie italiane.

I ricchi italiani detengono il 20% della ricchezza dei poveri: tutti i dati dell’iniquità
Inoltre, il 5% più ricco delle famiglie possiede circa il 20% in più della ricchezza del 90% più povero. Allo stesso tempo, lo scorso anno i miliardari italiani hanno incrementato il proprio patrimonio di 61,1 miliardi di euro. Anche in questo caso, il 63% dei beni deriva da eredità. Il report ha evidenziato come, in soli 14 anni, la ricchezza del 10% delle famiglie italiane più facoltose è aumentata di circa 7 punti percentuali, mentre quella del 50% delle famiglie più povere è scesa di circa 1 punto percentuale.
La povertà assoluta, invece, non ha subito variazioni rilevanti e circa 5,7 milioni di persone non hanno denaro sufficiente per i beni e i servizi essenziali.
Nonostante un lieve miglioramento del livello occupazionale dopo la crisi pandemica (con il tasso di occupazione in Italia che è salito al 62,4%), tantissimi lavoratori, soprattutto giovani e donne, sono costretti a fare i conti con la precarietà lavorativa e con salari inadeguati. La retribuzione media annuale reale, infatti, è rimasta la stessa di 30 anni fa. Nell’ultimo biennio, inoltre, l’aumento dell’inflazione ha determinato una riduzione di più di 10 punti percentuali del salario lordo reale.
Le misure per riequilibrare la distribuzione della ricchezza in Italia e nel mondo
Per riequilibrare la condizione economica della popolazione globale e consentire un’equa distribuzione delle ricchezze, dovrebbero essere attuate delle riforme al sistema fiscale e migliorate le misure a tutela del mercato del lavoro. A livello nazionale, ad esempio, dovrebbe essere inserito un salario minimo garantito e introdotti strumenti che aiutino la buona occupazione (come incentivi alle imprese che assumono a tempo indeterminato).
A livello fiscale, dovrebbe essere garantita una maggiore equità, tramite misure di lotta all’evasione più efficaci e la predisposizione di un sistema di tassazione rapportato al patrimonio effettivo (con imposte progressive sui grandi patrimoni). Attualmente, i ricchi pagano al Fisco meno tasse e contributi rispetto ai cittadini che hanno redditi inferiori. Per tale motivo, più dell’80% degli italiani ritiene che il nostro sistema fiscale siano ingiusto.
A livello internazionale, invece, dovrebbero, innanzitutto, essere migliorate le iniziative volte alla riduzione o alla cancellazione del debito nei Paesi più poveri. Si potrebbero, inoltre, pensare a iniziative per la predisposizione di aiuti pubblici diretti allo sviluppo delle industrie e a un nuovo metodo di tassazione sulla ricchezza estrema.