Si è portati a credere che più tardi si va in pensione e più alto è l’assegno che si percepisce. Ed in effetti è proprio così. Anche a parità di contributi ritardare la pensione significa prendere un assegno lievemente più alto. Ma siamo proprio sicuri che in tutta la vita da pensionati si andrà a percepire una somma totale più alta? La pensione di vecchiaia a 67 anni non sempre è quella che restituisce più soldi, ma vediamo perché.
Pensione anticipata o di vecchiaia?
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Supponiamo ci sia un lavoratore con speranza di vita di 90 anni. Supponiamo che abbia una pensione calcolata interamente con il sistema contributivo per facilità di calcolo. E che il suo stipendio medio mensile di tutta la vita lavorativa sia pari a 2.300 euro lordi.
Ipotizzando che abbia iniziato a lavorare a 22 anni, a 65 anni circa potrebbe accedere alla pensione anticipata con 43 anni di contributi. In alternativa potrebbe decidere di continuare a lavorare fino ai 67 anni. Vediamo come cambierebbe la sua pensione e quanto prenderebbe, in totale, fino al compimento dei 90 anni.
Simulazione assegno previdenziale
Andando in pensione a 65 anni, come abbiamo detto, il lavoratore avrà maturato 43 anni di contributi e un montante di 424.281 euro. Applicando il coefficiente di trasformazione riferito all’età gli spetterebbe una pensione annua di 22.156 euro. Ed una pensione mensile pari a 1.704 euro lordi. Ma, per arrivare ai 90 anni, percepirà la pensione per 25 anni. Per un totale di 553.900 euro.
Se decide di continuare a lavorare fino a 67 anni ci arriva con 45 anni di contributi. Il suo montante contributivo sarà pari a 440.015 e una pensione annua pari a 24.753 euro. La pensione mensile sarà pari a 1.904 euro lordi. Ma in questo caso il lavoratore, per arrivare a 90 anni, percepirà la pensione solo per 23 anni per un totale di 569.338 euro.
La pensione di vecchiaia a 67 anni in questo caso non conviene
Ma se lo stesso lavoratore decidesse di smettere di lavorare a 65 anni per andare, poi, in pensione di vecchiaia a 67 anni, come cambierebbe la sua pensione? Fermo restando il montante contributivo versato nei 43 anni di lavoro, si trasformerebbe in una pensione annua di 23.653 euro. La pensione mensile sarebbe pari a 1.819 euro, sicuramente più alta (115 euro al mese) di quella che avrebbe percepito a 65 anni. Ma nel lungo periodo converrebbe?
La percepirebbe, come abbiamo detto, solo per 23 anni e non per 25, e al compimento dei 90 anni avrebbe ottenuto dall’INPS 544.019 euro. Importo totale inferiore di quello che avrebbe percepito andando in pensione 2 anni prima prendendo una pensione lievemente più bassa. Questo per spiegare che non sempre attendere i 67 anni è una scelta saggia.
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