Con la proroga prevista nel 2023 anche gli insegnanti potranno fruire dell’APE sociale il prossimo anno. E per farlo potranno presentare domanda di cessazione cartacea entro il 31 agosto al dirigente scolastico. Ma devono prestare attenzione a una condizione che ai più non è chiara. La decorrenza del trattamento scatta solo dopo il compimento dei 63 anni. Vediamo la differenza con le altre misure e perché potrebbe comportare una penalizzazione.
Nel comparto scuola la pensione segue regole molto particolari. A differenza di tutti gli altri lavoratori, infatti, quelli che lavorano nella scuola hanno una sola finestra di uscita dal mondo del lavoro. Il 1 settembre di ogni anno. E non possono lasciare il lavoro, ad esempio, quando raggiungono il requisito, se l’anno scolastico è già iniziato. E proprio per questo comparto ci sono una serie di agevolazioni in uscita. Ma bisogna fare attenzione con la pensione con l’APE sociale per gli insegnanti perché a differenza di quello che accade con altre misure, le cose cambiano.
Pensione scuola e regole generali
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Generalmente per chi va in pensione lavorando nel comparto le misure sono concesse dal 1 settembre di ogni anno. E questo anche se i requisiti anagrafici o contributi vengono raggiunti dopo il 1 settembre ma entro il 31 dicembre dello stesso anno. Si tratta di un modo per agevolare la decorrenza della pensione in un comparto fortemente penalizzato.
Ma coloro che scelgono il pensionamento dell’APE sociale nel 2023 avranno un’amara sorpresa. Pur dovendo presentare domanda di cessazione dal servizio cartaceo con decorrenza il 31 agosto del 2023, non avranno subito la pensione. O almeno non tutti.
La pensione con l’APE sociale per gli insegnanti non rispetta le solite regole
L’insegnante che vuole pensionarsi con l’APE sociale nel 2023 deve compiere i 63 anni entro il 31 dicembre 2023. Ma mentre per chi ha compiuto i 63 anni entro il 31 agosto la decorrenza della pensione c’è dal 1 settembre, per chi li compie dal 1 settembre 2023 le cose cambiano. Pur dovendo smettere di lavorare proprio dal 1 settembre 2023.
La decorrenza della pensione, infatti, scatta solo dopo aver compiuto i 63 anni. E per la precisione dal mese successivo a quello in cui si compiono i 63 anni. Come si può ben comprendere questo è un cambiamento delle regole generale e potrebbe essere molto penalizzante. Perché, in ogni caso, il dipendente è costretto a cessare il servizio dal 1 settembre. E potrebbe restare alcuni mesi senza stipendio e senza pensione.