La pensione a 62 anni con taglio del 3% all’anno, diversa dalla Quota 103, e come funziona

La pensione a 62 anni con taglio del 3% all'anno-proiezionidiborsa.it

C’è una novità nel sistema previdenziale italiano che attende i lavoratori nel 2023. Si tratta di una nuova misura di pensione anticipata che finirà con il poter essere sfruttata da gennaio ed a partire dai 62 anni

Si chiama Quota 103, una misura che, però, prevede alcune limitazioni. Esse la rendono perfino meno appetibile di una pensione tagliata del 3% annuo come da tempo si proponeva di fare.

La riforma delle pensioni che slitta non fa altro che aumentare le problematiche del sistema, che Quota 103 le risolve assolutamente. Ecco perché una misura flessibile, anche a costo di essere onerosa per le tasche del pensionato doveva essere affiancata alla nuova pensione a 62 anni di età.

La pensione a 62 anni con taglio del 3% all’anno che nessuno ha avuto il coraggio di varare

Andare in pensione a 62 anni sarà possibile nel 2023 con la Quota 103. Ma se questa misura viene interpretata come flessibile da parte di chi l’ha scritta, è un errore. Di flessibile non ha nulla, se si esclude il fatto che possa essere scelta per lasciare il lavoro da chi ha una età compresa tra i 62 e i 66 anni.

La Quota 103 ha molte limitazioni-proiezionidiborsa.it

La Quota 103 ha molte limitazioni-proiezionidiborsa.it

Il fatto che servano 41 anni di contributi versati, cioè solo 1,10 anni meno della pensione anticipata ordinaria, o solo 10 mesi meno per la stessa misura nel caso delle donne, la rende quasi superflua per molti lavoratori. Eppure, a 62 anni le soluzioni per dotare il sistema della giusta flessibilità erano state ventilate da più parti.

Basti pensare che perfino il DDL 857 dell’allora Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, Cesare Damiano, puntava ai 62 anni come limite di uscita per una misura davvero flessibile. Si poteva lasciare scegliere al lavoratore quando uscire dal lavoro, se a 62 anni di età, a 63 e così via. E già con 20 anni di contributi versati. La pensione a 62 anni con taglio del 3% all’anno era la via prescelta. Un taglio per anno di anticipo rispetto ai 67 anni.

La Quota 103 è limitata, la flessibilità è un’altra cosa

Garantire a tutti di poter scegliere a partire dai 62 anni di età quando lasciare il lavoro era il toccasana per i problemi del sistema. Tanto lo scotto in termini di assegno lo avrebbero pagato i lavoratori.

Uscire a 62 anni perdendo il 15% della pensione era un calcolo da lasciar fare al lavoratore. Uscendo a 62 anni avrebbe guadagnato il 3%. Ci avrebbe rimesso solo il 12% di pensione, così come il taglio sarebbe sceso al 9% uscendo a 64 anni e così via.

Un calcolo da lasciar fare al lavoratore-proiezionidiborsa.it

Un calcolo da lasciar fare al lavoratore-proiezionidiborsa.it

Tra l’altro il lavoratore a 62 anni se si trovava senza lavoro e senza redditi, andando in pensione avrebbe evitato, per esempio, di richiedere il reddito di cittadinanza, prendendo la pensione che si era meritato.

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