In molti casi ci si rende conto anche durante la carriera lavorativa di non poter arrivare ad aver diritto ad un assegno pensionistico molto alto. Vuoi perchè si è svolto lavoro precario, vuoi perchè l’attività lavorativa è stata discontinua. Capita spesso, soprattutto alle donne, di interrompere il rapporto di lavoro per dedicarsi a lavoro di cura familiare. O per crescere i figli.
Diverse lavoratrici si troveranno, al momento della pensione, con lunghi buchi contributivi che potrebbe non essere possibile colmare. E con pochi anni di contributi validi per il calcolo dell’assegno. Ma la pensione a 57 anni per le casalinghe può essere incrementata anche mentre si lavora in determinati casi. Cerchiamo di capire come fare.
A chi spetta
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Prima di approfondire il discorso del versamento contributivo, cerchiamo di spiegare cos’è la pensione casalinghe. Si tratta di un Fondo previdenziale che esula da quello obbligatorio. Proprio per questo motivo il versamento dei contributi è volontario. Una cosa importante di cui tenere conto è che il montante accreditato sul Fondo casalinghe non può essere sommato ai contributi obbligatori versati nell’AGO. Si tratta di due cose distinte e separate che daranno luogo a due diverse prestazioni.
La pensione casalinghe, quindi, deve essere considerata come una sorta di pensione integrativa in questi casi. Ovvero una somma in più che sarà erogata, mese dopo mese.
La pensione a 57 anni per le casalinghe è possibile anche se i 5 anni di contributi si versano mentre si lavora, ma solo in questi casi
Per poter versare contributi volontari nel Fondo casalinghe è necessario iscriversi allo stesso. Ma l’accettazione dell’iscrizione è consentita solo in determinati casi, ossia:
- quando il richiedente non presti attività lavorativa;
- quando il richiedente presta attività lavorativa a orario ridotto;
- a patto che il richiedente non sia titolare di pensione diretta.
In quali casi, quindi, è possibile iscriversi al Fondo casalinghe anche se si lavora? La condizione di poter far convivere versamenti volontari e contributi obbligatori si ha:
- per i lavoratori domestici nel caso non siano versate almeno 24 ore di contributi a settimana;
- quando i lavoratori versano un numero di settimane di contributi inferiori a quelle effettivamente lavorate (con orario ridotto, quindi);
- per i lavoratori agricoli quando non siano versate almeno 270 giornate di contributi ogni anno;
- per i lavoratori parasubordinati nel caso non si raggiunga il minimale stabilito per la Gestione Artigiani e Commercianti.
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