La pasta alla zingara è un piatto unico che ci regalerà un tale piacere al palato da non poter desiderare altro. Questa ricetta richiederebbe i tradizionali garganelli, la pasta all’uovo romagnola, dalla classica forma di penna rigata.
Il termine significherebbe gargarozzo, ossia esofago. Secondo alcuni perché si riempirebbe di sugo, secondo altri perché assomiglierebbe al gargarozzo di un pollo.
Alle origini della pasta alla zingara
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Le origini della ricetta odierna sono incerte. E si spazia da quella della cucina sforzesca di fine ‘400, per giungere alla cucina povera della campagna romagnola.
Il racconto più affascinante è, tuttavia, quello che riconduce le origini di questo piatto a un errore di una cuoca del Cardinale Marco Cornelio Bentivoglio, nel 1725.
Costei stava preparando i cappelletti quando ad un certo punto si accorse di aver esaurito il ripieno. Allora arrotolò questi quadratini di pasta in esubero e li rigò con un pettine da telaio. Li servì con il brodo di cappone, cucinato per i cappelletti.
Al di là delle origini, ecco di seguito illustrato come preparare la pasta alla zingara. È un piatto unico che ci regalerà un tale piacere al palato da non poter desiderare altro.
La ricetta che ci regalerà un piacere smisurato
Come già anticipato, la ricetta prevederebbe l’impiego dei garganelli. Rigorosamente fatti a mano, con farina 00 e semola di grano duro, un uovo ogni 100 gr farina, acqua, olio e sale.
Proponiamo in questa sede una ricetta per cinque persone. Per velocizzare questa preparazione, proponiamo 400 gr di pennette rigate e i seguenti ingredienti per il condimento:
a) 200 gr di pomodori maturi;
b) un peperone rosso e uno giallo;
c) 100 gr di funghi champignon
d) 100 gr di pancetta tesa;
e) due cucchiai di panna fresca;
f) un aglio;
h) una cipolla;
i) prezzemolo, sale, pepe quanto basta.
Preparazione
Laviamo, puliamo e cuociamo i peperoni in forno a 200°, per quindici minuti circa. Mettiamoli caldi in una busta per alimenti. Una volta formato il vapore, apriamola e togliamo loro la pelle. Tagliamoli a dadini.
Puliamo e tagliamo i funghi, trifoliamoli in una padella con olio, aglio, sale e prezzemolo.
Ora passiamo a tagliare a dadini la polpa dei pomodori, dopo averli sbianchiti per un minuto, e privati di buccia e semi interni.
In una padella facciamo imbiondire la cipolla e la pancetta tagliata finemente in olio caldo, a seguire versiamo i pomodori. Aggiustiamo di sale e facciamo cuocere per 10/15 minuti.
È quasi pronta la nostra pasta alla zingara
Uniamo i peperoni e i funghi (eliminando da essi l’eventuale condimento superfluo) ed uniamoli al sugo di pomodoro. Aggiustiamo, se necessita, di sale e di pepe. Uniamo due cucchiai di panna fresca.
Nulla da eccepire, la pasta alla zingara è un piatto unico che ci regalerà un tale piacere al palato da non poter desiderare altro, tranne un buon bicchiere di vino. Un abbinamento possibile, in questo caso, sarebbe dato da un Pignoletto dei Colli Bolognesi.
Invece, in quest’altro articolo, cambiamo regione ma non la bontà del piatto che proponiamo: ‘o scarpariello napoletano.