Mettere fine alle procedure di riscossione forzosa, da parte del Fisco, quando il contribuente è impossibilitato a pagare. E nello stesso tempo avviare, affinché il contribuente possa saldare il dovuto, un piano di pagamenti a rate a medio termine e senza l’applicazione di sanzioni e di interessi.
Può essere definita così la pace fiscale che, da tempo, è uno dei cavalli di battaglia della Lega che è guidata dal suo leader Matteo Salvini. Con il Carroccio che, in vista delle elezioni politiche di settembre, ha pure un piano ambizioso di revisione e di estensione della flat tax.
La pace fiscale nel 2023 per un Fisco più giusto
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Per esempio, tra i provvedimenti di pace fiscale rientra pure la cosiddetta rottamazione-ter e saldo e stralcio delle cartelle esattoriali. Con la Lega che, per il prossimo anno, è favorevole proprio ad una riapertura della rottamazione delle cartelle. Agevolando così, soprattutto, chi è decaduto dalla rottamazione-ter in quanto impossibilitato a pagare. Ed ora rischia proprio le procedure di riscossione forzosa del Fisco, che possono portare pure ad ipoteche, pignoramenti e fermi amministrativi.
Ci sarà quindi la pace fiscale nel 2023? Al momento non è dato saperlo. Ma di certo la condizione necessaria al riguardo è quella per cui, dopo le elezioni politiche di settembre, si registri la vittoria del centrodestra. Quindi, un nuovo Governo italiano guidato dalla Lega di Matteo Salvini, da FdI di Giorgia Meloni e da Forza Italia di Silvio Berlusconi.
Perché la Lega vuole la rottamazione-quater delle cartelle esattoriali
La proposta di pace fiscale della Lega, tra l’altro, poggia sul fatto che i cittadini e le imprese italiane, ormai da oltre due anni, prima hanno dovuto far fronte alle ripercussioni negative legate all’emergenza sanitaria per il Covid. Dopodiché, prima sono arrivati i rincari sulle bollette, e poi pure sui generi alimentari anche a causa della guerra in Ucraina. Ed è per questo che nel 2023 potrebbe arrivare la rottamazione-quater delle cartelle esattoriali. Per mettersi in regola con il Fisco pagando un po’ per volta.
Quindi, a differenza di quanto si possa pensare, la pace fiscale non è un condono. Ma è in tutto e per tutto una definizione agevolata che ha un duplice vantaggio. Da un lato il Fisco può infatti incassare le somme con più facilità grazie ai pagamenti rateali concessi. E dall’altro il cittadino nel tempo, a causa delle sanzioni e degli interessi azzerati, non deve poi subire un peggioramento della propria situazione debitoria.
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