Re Giorgio, com’era conosciuto in via delle Botteghe Oscure, è stato uno dei protagonisti indiscussi della Repubblica Italiana, il primo Presidente delle Repubblica eletto in un secondo mandato e proveniente da quello che fu il Partito Comunista. Cosa lascia in eredità, tra denaro e immobili.
Giorgio Napolitano si è spento il 22 settembre a Roma, all’età di 98 anni. Lascia nel dolore la moglie Clio, che aveva sposato nel 1959, e i due figli, Giovanni e Giulio. Presidente della Repubblica, ma anche a suo tempo Presidente della Camera, Ministro, Senatore a vita ed europarlamentare. Al di là del cordoglio per questo ennesimo pezzo di storia, che sarà destinato a sopravvivere nella memoria e sui libri, la morte di Giorgio Napolitano, il suo patrimonio, la sua eredità, sono oggetto di curiosità da parte del popolo italiano.
Nato a Napoli il 29 giugno del 1925, già dal ‘45 ha aderito al Partito Comunista Italiano, del quale è stato prima militante e poi dirigente. Prima di completare gli studi, Napolitano era già diventato segretario federale di Napoli e Caserta. Si è poi laureato in giurisprudenza nel ‘47, all’Università Federico II, con una tesi in economia politica dal titolo “Il mancato sviluppo del Mezzogiorno”.
La morte di Giorgio Napolitano, il suo patrimonio, la sua eredità
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Napolitano fu eletto alla Camera del Deputati per la prima volta nel 1953. Da quel momento, fino al 1996, con un’unica eccezione, venne sempre rieletto nella circoscrizione di Napoli. Dal 1989 al 1992, poi dal 1999 al 2004 è stato europarlamentare. Ha coperto l’incarico di Ministro dell’Interno e della Protezione Civile sotto il governo Prodi. Il 23 settembre del 2005 è stato nominato senatore a vita da Carlo Azeglio Ciampi. In tutti questi anni, il patrimonio di Napolitano non ha fatto che lievitare. Vediamo allora alcune cifre, e alcune delle proprietà a cui teneva di più. L’ex Presidente della Repubblica, nel 2022, aveva dichiarato un reddito complessivo di 123.021 euro, a cui si sommava il reddito complessivo della moglie Clio di 37.631 euro.
Napolitano amava investire sul mattone
Nella dichiarazione dei redditi entrambi i coniugi al rigo RN14 dichiaravano una detrazione di 3.260 euro per spese destinate ad uno dei bonus edilizi ancora in vigore. Poteva trattarsi, ad esempio, del bonus facciate o del sismabonus. Della famosa e prestigiosa dimora, in via dei Serpenti, nel cuore dell’amata Roma e a pochi passi dal Colosseo, i coniugi risultano comproprietari con quote del 50% ciascuno. L’immobile, consta in realtà di due unità immobiliari distinte e acquistate in momenti diversi. Prima ancora, Re Giorgio aveva acquistato con i suoi fratelli un terreno ad Anacapri, che fu subito rivenduto in seguito alla ricezione dell’eredità paterna. I coniugi Napolitano, inoltre, avevano acquistato un appartamento a Capalbio, meta ambita nei pressi di Grosseto, in Toscana. Quest’ultimo era già stato acquistato stato dal figlio Giulio nel 2015.
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