Sul reddito di cittadinanza (cliccando qui è possibile conoscere tutte le ricariche di ottobre), finora la politica è stata a dir poco accomodante. Tuttavia, sembra che la musica sia destinata a cambiare con la prossima Legge di Bilancio 2022.
In sintesi, le possibili novità dovrebbero essere due. Da un lato sarebbero potenziati i controlli anti-furbetti e potenziate le politiche attive. Dal’altro sembra che si voglia introdurre un meccanismo di decalage, stile NASPI. Cioè il beneficio economico potrebbe ridursi nell’importo con il passare del tempo.
Tradotto, dunque, presto la mannaia potrebbe tagliare i soldi della ricarica del reddito di cittadinanza e stringere i requisiti della misura.
Il rifinanziamento di RdC
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La scorsa settimana l’Esecutivo ha rifinanziato questo sussidio. Ha infatti destinato 200 milioni di euro in più all’ INPS, per coprire l’erogazione del sussidio senza tagli fino a fine anno. Tradotto, la spesa legata al reddito, nel 2021, è maggiore rispetto a quanto era stato preventivato.
Alcuni schieramenti politici si sono affrettati a dire che quei 200 milioni di euro sono stati sottratti ad altre misure tipo REM, Bonus vari, etc. Per altri, invece, quei soldi sono usciti grazie ai risparmi su altri capitoli di spesa.
Eppure nelle intenzioni del legislatore il RdC avrebbe dovuto creare tanta occupazione. Peccato che la realtà si sia dimostrata molto distante dalle ipotesi di partenza. Secondo i dati recenti, solo 1 percettore del RdC, su 10 soggetti, ha trovato un’occupazione.
Accanto a questi numeri vanno aggiunti i casi dei percettori “pizzicati” a lavorare in nero. Infine non si contano i casi di appropriazione indebita della misura.
La mannaia potrebbe tagliare i soldi della ricarica del reddito di cittadinanza e stringere i requisiti
Il Premier Draghi ha ribadito con fermezza che la misura resterà al posto suo. Tuttavia, sono attese novità con la prossima Legge di Bilancio.
Secondo le indiscrezioni, dovrebbero arrivare alcuni correttivi sul fronte dei controlli e delle politiche attive. La speranza è che in futuro i casi di appropriazione indebita rappresentino solo un’eccezione.
In merito ad alcune politiche attive, inoltre, non mancano delle perplessità. Si pensi al caso del programma GOL, Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori. Qualche critico si è chiesto se un corso di formazione basterebbe a invogliare un’azienda ad assumere un disoccupato di lungo corso. Oppure se un corso sarebbe sufficiente a colmare tutte le lacune e rendere potenzialmente occupabile un percettore RdC. Insomma, i pro e i contro anche su questo fronte non mancano.
Infine è bene ricordare che a partire dallo scorso 23 settembre i titolari del reddito possono chiedere questo Bonus all’INPS fino a 4.680 euro.
Il possibile taglio delle ricariche al passare del tempo
Un secondo fronte di interventi potrebbe essere l’introduzione di un meccanismo di riduzione del sussidio nel tempo, come accade per la NASPI.
Forse sarebbe più efficace una misura di questo tipo. In questo modo, infatti, si creerebbero i presupposti per invogliare un percettore occupabile a cercare realmente lavoro.
L’uomo economico si muove sulla base di esigenze, di bisogni. Il reddito non è nato per estinguerli tutti, ma li tampona nel migliore dei modi. Alla lunga, quindi, potrebbe anche creare assuefazione. Un eventuale taglio della ricarica nel tempo potrebbe mantenere vivo quel desiderio a cercare un’occupazione.
Precisiamo che al momento si tratta solo di voci e di possibili novità. Attendiamo quindi di conoscere la prossima Legge di Bilancio e solo allora sapremo le reali novità sul RdC.
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