La macchina da soldi di Google. Durante il periodo di lockdown molti editori hanno notato un calo di fatturato dalle inserzioni Google. La macchina da soldi di Google non si è inceppata per colpa del colosso americano ma solo perché gli inserzionisti hanno evitato di pubblicizzare il proprio brand. La caduta degli affari è dovuta soprattutto all’industria dei viaggi, afflitta dalla pandemia. Google resta comunque la miglior strada da imboccare per dare lustro al proprio brand.
Dopo la bufera del coronavirus gli editori tirano un sospiro di sollievo perché la situazione inizia a rimettersi in carreggiata. Per vedere guadagni ai tempi pre-Covid-19 ci vorrà del tempo. Quel che conta è il ritorno dei maggiori inserzionisti sulla piattaforma di Google.
Perché conviene pubblicizzare sul web
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La pubblicità digitale si sta facendo largo tra gli operatori commerciali e piace sempre di più. Le visite ai portali di informazione sono cresciute, è il caso proprio di ProiezionidiBorsa, che nell’ultimo periodo sta offrendo performance incredibili di visitatori unici. In base agli appetiti degli inserzionisti la quota di mercato della pubblicità digitale si attesterà intorno al 60%. Il crollo previsto riguarderà pubblicità televisiva e la stampa.
Facebook e Amazon come reagiscono?
Google deve vedersela con Facebook e Amazon (NASDAQ-AMZN) che si stanno inserendo in questo segmento per portare acqua al proprio mulino. Ad oggi la distanza tra Google e gli altri due colossi resta ampia ma Facebook e Amazon fanno sentire il fiato sul collo.
Perché Facebook si sta facendo largo
Partito in sordina, Facebook sta iniziando a ritagliarsi un ruolo primario nel mercato pubblicitario online. Durante la pandemia il social network è riuscito a trattenere i propri inserzionisti. Con uffici, negozi, scuole, attività chiuse, le persone per trascorrere del tempo interagivano sul social network e la piattaforma diveniva vetrina d’eccellenza per pubblicizzare i marchi. Nonostante il cambiamento delle abitudini dei fruitori del web, la macchina da soldi di Google resta salda in testa.