SOL è un ottimo titolo che negli ultimi anni ha sempre dato molte soddisfazioni ai suoi azionisti. Ad esempio, ha sempre fatto meglio, anche nel corso dell’ultimo anno, di un suo competitor come Zignago Vetro.
Adesso, però, la lunga corsa di SOL potrebbe non avere molto spazio al rialzo. Andiamo, quindi, a determinare quelli che sono i livelli più importanti da monitorare in chiusura di seduta.
La lunga corsa di SOL potrebbe non avere molto spazio al rialzo
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Il titolo azionario SOL (MILSOL) ha chiuso la seduta del 29 luglio a 18,12 euro, in rialzo del 3,66% rispetto alla seduta precedente.
Le indicazioni dell’analisi grafica sul time frame giornaliero
Come si vede dal grafico, con la seduta del 29 luglio le quotazioni di SOL hanno polverizzato la resistenza in area 17,72 euro (II obiettivo di prezzo) e adesso si dirigono verso il III obiettivo di prezzo in area 18,72 euro (III obiettivo di prezzo). Su questo livello, poi, si potrebbe assistere a delle prese di beneficio da valutare sul momento. Sotto certi livelli, infatti, il rintracciamento potrebbe trasformarsi in qualcosa di più importante come un’inversione di tendenza.
Una chiara indicazione in tal senso si potrebbe avere con una chiusura giornaliera inferiore a 17,72 euro. Per il calcolo dei probabili obiettivi, però, bisognerà attendere la chiara inversione ribassista.
La valutazione del titolo SOL
Negli ultimi cinque anni il titolo SOL ha sempre fatto meglio sia della media del suo settore di riferimento che del mercato italiano. Non deve, quindi, sorprendere che, qualunque sia l’indicatore utilizzato, il titolo risulta essere sopravvalutato.
Facciamo alcuni esempi utilizzando i multipli degli utili che più comunemente vengono riportati sulle riviste specializzate.
Il rapporto prezzo su utili, ad esempio, è, con un valore pari a 18,4x, il più alto del settore di riferimento la cui media è parti a 9,2x. Secondo questo parametro, quindi, la sopravvalutazione è pari al 50%
Anche il rapporto tra prezzo e fatturato esprime sopravvalutazione, ma in questo caso è ridotta al 20%. Anche l’EV/EBITDA è tra i più alti del settore di riferimento.
Se, poi, si considera il fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow, allora la sopravvalutazione esplode a oltre il 100%.
Il bilancio, invece, mostra ottimi numeri. Basti pensare che l’indice di liquidità è pari a circa 2 e che il rapporto tra debito e fatturato è di poco superiore al 60%.
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