La fusione Webuild-Astaldi si avvicina e il titolo della famiglia Salini cerca di prendere il volo, mentre Astaldi crolla in Borsa con un ribasso di oltre il 18%. Di fatto, quindi, il valore delle quotazioni si è adeguato al valore di concambio deciso da Webuild nel processo di fusione e successivo delisting di Astaldi.
Come evidenziato da Mediobanca Securities, questa operazione porterà dei benefici alla capofila sul fronte degli approvvigionamenti e a livello commerciale, portando anche a una riduzione dei costi. Inoltre, con la fusione si semplifica la struttura dell’intero gruppo. Tuttavia questa operazione non entusiasma gli analisti della casa di affari che hanno un giudizio neutral e un prezzo obiettivo medio di 1,8 euro, praticamente in linea con le quotazioni attuali.
Più in generale, il giudizio degli analisti che coprono il Webuild non è positivo. Il giudizio medio, infatti, è alleggerire con un prezzo obiettivo medio che esprime una sopravvalutazione del 20% circa.
Anche l’analisi basata sui multipli di mercato restituisce un titolo sopravvalutato.
La fusione Webuild-Astaldi si avvicina e il titolo della famiglia Salini cerca di prendere il volo: cosa attendersi secondo l’analisi grafica?
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Webuild (MIL:SAL) ha chiuso la seduta del 15 marzo in rialzo del 3,15% rispetto alla seduta precedente a quota 1,702 euro.
Time frame settimanale
La proiezione in corso è rialzista sostenuta anche dal BottomHunter e dallo Swing Indicator. Tuttavia le quotazioni stanno incontrando forti difficoltà nel superare il primo ostacolo (area 1,74 euro) lungo il percorso rialzista. Qualora dovessimo assistere a una rottura rialzista del genere, le quotazioni si potrebbero dirigere verso il III obiettivo di prezzo in area 3,348 euro.
La mancata rottura della resistenza, accompagnata da un segnale di vendita dello Swing Indicator potrebbe portare a un’inversione ribassista.
Time frame mensile
Anche su questo time frame la tendenza è al rialzo, ma la forte resistenza in area 1,78 euro (I obiettivo di prezzo) sta frenando l’ascesa delle quotazioni. Una rottura di questo livello in chiusura mensile farebbe esplodere al rialzo le quotazioni verso gli obiettivi indicati in figura.
Solo una chiusura mensile inferiore a 1,215 euro farebbe invertire al ribasso la tendenza in corso.
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