Dal grafico dei prezzi si evince che la forza di STMicroelectronics è fin troppo evidente e promette un rialzo del 20% per le prossime settimane. Questo scenario, però, si scontra con l’attuale crisi dei semiconduttori che sta penalizzando tutta l’industria mondiale. Non solo gli utilizzatori dei chip come le case automobilistiche, infatti, stanno rallentando le produzione per scarsità di componenti, ma anche i produttori stessi.
Certo, se le previsioni dovessero essere confermate, con la crisi che non finirà prima del 2023, allora non ci sarebbe da stare allegri.
Allo stato attuale, però, i punti di forza superano di gran lunga quelli di debolezza. Al netto di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti, i margini dell’azienda risultano particolarmente elevati per cui ha una redditività molto forte.
L’azienda, poi, gode di una posizione finanziaria molto solida dato il livello di liquidità netta e i suoi margini. Basti pensare che l’indice di liquidità sia di breve che di lungo periodo sono molto superiori a 1 a testimonianza della solidità finanziala del gruppo. Inoltre il rapporto tra debito totale e capitalizzazione ammonta solo a circa il 30%.
In generale, la valutazione basata sui multipli di mercato esprime une sopravvalutazione che è attenuata solo dalla sottovalutazione che si ottiene andando a confrontare le attuali quotazioni con il fair value ottenuto utilizzando il metodo del discounted cash flow.
Secondo gli analisti che coprono il titolo STMicroelectronics il consenso medio è accumulare con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione del 16% circa.
La forza di STMicroelectronics è fin troppo evidente e promette un rialzo del 20% per le prossime settimane: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo STMicroelectronics (MIL:STM) ha chiuso la seduta del 22 ottobre a quota 37,92 euro in rialzo dell’1,24% rispetto alla seduta precedente.
Time frame settimanale
La tendenza in corso è rialzista ed è pronta a ripartire dopo il ritracciamento seguito al test del II obiettivo di prezzo in area 38,68 euro. Chiaramente cosa accadrà nelle prossime settimane dipenderà da come reagiranno le quotazioni al nuovo test della resistenza in area 38,68 euro. Nel caso di una chiusura settimanale superiore a questo livello partirebbe l’ultima gamba rialzista con obiettivo in area 44 euro (III obiettivo di prezzo).
Solo una chiusura settimanale inferiore a 33,46 euro (I obiettivo di prezzo) metterebbe in crisi lo scenario rialzista facendo invertire al ribasso la tendenza in corso.
Approfondimento
Peccato per Intesa Sanpaolo che manca un’importante occasione per scattare al rialzo