Ecco cosa scrivevo sul vecchio blog di proiezionidiborsa ad inizio ottobre:
“Alan Greenspan, ex governatore della FED, era solito parlare, in alcune occasioni, di irrazionale esuberanza dei mercati, in particolare quando il Dow Jones aveva, a suo parere, raggiunto un livello di sopravalutazione.
Ma come faceva Greenspan a definire se i mercati quotassero a sconto o a premio?
Usava un metodo, che useremo anche noi nella nostra analisi, noto appunto come metodo Greenspan, o metodo FED, che utilizza il p/e.
Si tratta di uno dei più noti ratio di analisi fondamentale, il cosiddetto p/e, cioè prezzo /utile, che definisce quante volte il prezzo incorpora l’utile per azione stimato dal consensus degli analisti.
Se si definisce un livello di P/e di equilibrio, allora avremo un ratio di riferimento, rispetto al quale definire se i singoli mercati quotino a premio o a sconto.
Uno di questi metodi, per definire il livello di p/e di equlibrio, consiste nel definire il parametro rispetto ai tassi di riferimento, dove con questa espressione si intendono i tassi di mercato dei titoli di stato decennali..
La formula è la seguente:
1/ t, cioè il numero uno diviso per il tasso di riferimento, espresso in forma decimale.
Esempio:
tasso di ri ferimento 10%, cioè 0,1 in forma decimale.
Quindi avremo:
1/0,1= 10,
cioè a fronte di un tasso di riferimento del 10 per cento, il p/e di equilibrio è pari a 10.
Definito il metodo, passiamo quindi a considerare i tassi di riferimento dei titoli decennali dei vari mercati, e calcoliamo il p/e di equilibrio.
Valutando quindi l’attuale p/e, calcolato in base al consensus degli analisti sull’utile per azione medio dei singoli mercati azionari nell’anno in corso, avremo una stima del livello di sconto o premio delle quotazioni dei vari mercati.
Tasso riferimento p/e di equilibrio p/e attuale premio/sconto
USA 2,64% 37,87 15,59 -58%
DOW JONES
GERMANIA 1,79% 55,86 16,23 -71%
DAX
FRANCIA 2,41% 41,49 18,02 -56%
CAC 40
GRAN BRETAGNA 2,7% 37,03 16,53 -55% .
FTSE 100
Data questa analisi di inizio ottobre, ci domandiamo quindi se oggi la situazione, rispetto agli stessi parametri di analisi fondamentale, sia sostanzialmente mutata.
Per rispondere a tale domanda aggiorniamo lo schema di analisi fondamentale allora proposto:
tasso riferimento p/e di equilibrio p/e attuale premio/sconto
USA 1,86% 53,76 16,23 -69,8%
DOW JONES
GERMANIA 1,82% 54,94 16,96 -53,94%
DAX
FRANCIA 2,3% 43,47 17,63 -59,44%
CAC 40
GRAN BRETAGNA 2,9% .34,48 16,54 -52%
FTSE 100.
Cosa se ne deduce?
Sostanzialmente poco è mutato dal precedente schema di analisi.
Rispetto al modello econometrico della FED i principali listini risultano tuttora con un potenziale teorico di crescita piuttosto sostenuto.
Tale dato va comunque considerato unitamente ad alcune considerazioni.
Il modello proposto esprime un fair value di equilibrio di lungo termine, nel senso che talora può essere necessario aspettare anche un periodo più o meno lungo, prima che gli indici rispecchino tali valori, anche pluriennale.
Anche per questo motivo le aspettative di rialzo vanno considerate in una logica da cassettista/investitore, cioè investitore di lungo termine, non certo da trader o investitore di breve/medio periodo.
Infatti, prima che i mercati esprimano tali valori possiamo assistere a fasi alterne di rialzi e ribassi.
Tale analisi è quindi perfettamente compatibile con un quadro tecnico che sui massimi, in miei precedenti interventi mi consentiva di rilasciare indicazioni di alert a favore di imminenti ribassi sui principali listini azionari, come ad esempio contenuti in un articolo pubblicato sul vecchio blog, “ I livelli delle ellissi”
(link all’articolo:
http://www.proiezionidiborsa.blogspot.it/2013/11/i-mercati-ed-i-livelli-delle.html)
Sintetizzando, credo di poter dire che sotto il profilo tecnico diversi elementi, emersi sin dalla prima decade di novembre e confermati da setup di Magic box, hanno espresso una dinamica ribassista pienamente confermata dall’andamento dei corsi, mentre sotto il profilo dell’analisi fondamentale si riconferma tuttora una prospettiva rialzista in ottica di lungo termine.