Venerdì da dimenticare per le Borse europee. Nell’ultima seduta della settimana le Piazze azionarie del Vecchio Continente sono crollate sotto i colpi delle dichiarazioni del Presidente della Banca centrale americana. Anche Piazza Affari ha subito un calo in linea al resto delle Piazze europee, con una decina di blue chips che hanno chiuso con ribassi superiori al 3%. Ma cosa ha spinto in calo le Borse nell’ultima seduta di ottava?
Un rialzo dei tassi superiore alle attese è il timore che sta attanagliando gli operatori finanziari da qualche giorno. Già nella seduta di ieri, giovedì 21 aprile, si erano avute le prime avvisaglie. Il fattore cha ha scatenato le vendite ieri a Wall Street e oggi sui mercati europei, è stata la dichiarazione di Jerome Powell, Presidente della FED. Powell, in un intervento all’evento del Fondo monetario internazionale, ha esplicitamente detto che a maggio la FED potrebbe rialzare i tassi dello 0,5%. Inoltre, non ha escluso che anche nelle riunioni successive i rialzi possano essere della stessa misura. Insomma, la Banca centrale USA sembra prendere di petto l’inflazione combattendola in modo vigoroso.
L’ipotesi di un massiccio rialzo del costo del denaro non è piaciuta a Wall Street, che ieri ha chiuso in ribasso. Peggio di tutti ha fatto il Nasdaq, che ha perduto oltre il 2%. Un rialzo dei tassi d’interesse penalizza soprattutto i titoli tecnologici. L’economia USA, ma anche quella europea, potrebbero soffrire dall’impennata dei tassi. Chris Hussey, managing director della banca americana Goldman Sachs, in una intervista ha ipotizzato la possibilità della stagflazione.
La Federal Reserve e i timori sulla crescita economica mandano a picco le Borse europee e Piazza Affari, che naufraga
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Non ci sono solo i tassi a preoccupare gli operatori. Vincenzo Visco, Governatore della Banca d’Italia, ci ricorda che gli eventi della guerra in Ucraina hanno effetti che ancora non sono calcolabili. Visco, nel suo intervento al 105° Meeting of the development committee della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale, ha manifestato una preoccupazione precisa. Per il Governatore delle Banca d’Italia la guerra in Ucraina sta creando enormi impatti negativi sull’economia mondiale.
In questo clima di incertezze crescenti, nell’ultima seduta della settimana le Borse europee hanno chiuso con forti ribassi. Gli operatori hanno venduto a piene mani soprattutto le blue chip. L’indice Euro Stoxx 50 ha chiuso con un calo di oltre il 2,2%, accelerando nella parte finale della giornata. La Borsa di Francoforte ha perduto quasi il 2,5%, quella di Parigi il 2,0%, Londra è scesa dell’1,4%.
La Federal Reserve e i timori sulla crescita fanno naufragare anche la Borsa italiana, che ha chiuso con un calo pesante. Alla fine della seduta Piazza Affari ha ceduto il 2,1% e il Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) ha chiuso 24.279 punti. Una decina di blue chip hanno trascinato al ribasso il listino, con cali tra il 3% e il 7%. Solo una azione tra le 40 del paniere dei titoli a maggiore capitalizzazione, ha chiuso in rialzo. Saipem è stata la peggiore, accusando una perdita del 7,5% dopo il rialzo di ieri. Molti di coloro che hanno acquistato il titolo ieri, guadagnando molto, oggi hanno venduto passando all’incasso.
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