Ci sono molte patologie che, a torto o a ragione, riferiamo automaticamente alle persone anziane. Ne sono un esempio il morbo di Parkinson, l’Alzheimer o l’ictus. Potremmo dire che nella sostanza è un’informazione veritiera perché non vengono considerate purtroppo le forme precoci. Per quanto riguarda l’ictus, ad esempio, il 75% dei casi colpisce gli ultrasessantacinquenni. Uno studio autorevole ha riscontrato un diverso profilo dei soggetti colpiti da ictus in tarda età rispetto a quelli colpiti in età precoce. In questo articolo vedremo chi sarebbero i soggetti più a rischio per l’ictus precoce e quale tipo di prevenzione sia possibile.
La depressione, l’emicrania e i fattori ormonali potrebbero essere campanelli d’allarme di questa malattia che colpisce molte più donne che uomini
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Uno studio pubblicato su Stroke, la rivista dell’Associazione Americana Ictus, ha vagliato decine di ricerche avvenute a partire dal 2008 al 2021. Tale revisione ha dato dei risultati inaspettati. Se nei casi over-65 sono gli uomini ad essere più colpiti rispetto alle donne, in età precoce il dato si ribalta. L’ictus colpisce le giovani con meno di 35 anni molto più rispetto ai coetanei di sesso maschile. Le ragazze hanno il 44 % di rischio in più di esserne colpiti. Una differenza che pare azzerarsi nella generazione successiva fra i 35 e i 45 anni.
I motivi e le cause
Prima di tutto ricordiamo che sono 4 i tipi di ictus che possono ricorrere:
- ictus ischemico;
- attacco ischemico temporaneo o mini-ictus;
- ictus emorragico;
- ictus criptogenico ossia dalle cause sconosciute.
Dell’intera mole di casi di ictus vagliati, l’87% dei casi riguarda l’ictus ischemico. Quindi la maggioranza degli ictus considerati è dovuta all’interruzione o riduzione dell’afflusso del sangue al cervello causato da un trombo od un embolo. I motivi di questa incidenza non sono stati però indagati dallo studio. La Fondazione Veronesi riporta l’eminente parere di un’esperta italiana della patologia. Fra le concause di questa maggior incidenza fra le donne giovani vi sarebbe:
- l’aterosclerosi, cioè la malattia che porta ad un irrigidimento delle arterie e alla formazione di placche al loro interno che ne riducono il volume;
- i fattori ormonali come le gravidanze o l’assunzione della pillola anticoncezionale;
- la depressione, che determinerebbe un aumento del rischio di ictus;
- l’emicrania con aura.
La prevenzione
Oltre ad adottare dei comportamenti idonei, si potrebbero eseguire periodicamente l’ecocolordoppler e l’elettrocardiogramma. Inoltre possiamo diminuire l’apporto di sale, smettere di fumare o consumare alcoli.
Badiamo a sintomi quindi come la depressione, l’emicrania e i fattori ormonali.
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