A nessuno piace invecchiare, soprattutto quando l’età potrebbe essere un fattore di rischio. Nella maggior parte dei casi, l’età si lega alla possibile comparsa di alcune malattie, come la demenza. Potrebbe colpire i soggetti già a partire dai 65 anni d’età, ma la demenza potrebbe essere “facilitata” da malattie pregresse, in età più giovane.
Sembrerebbe, infatti, che malattie come l’ipertensione, il diabete, l’obesità e lo scorretto stile di vita, che prevede l’abuso di bevande alcoliche e il fumo, possano contribuire allo sviluppo della demenza. Inoltre, vi sono delle cattive abitudini comuni che andrebbero a spegnere il cervello lentamente.
Certo, le patologie pregresse e l’età non rappresenterebbero gli unici fattori di rischio. Sarebbe da considerare, infatti, anche la storia familiare. Se in famiglia vi sia o vi sia stato un componente affetto da demenza, allora la probabilità potrebbe essere maggiore.
Ancora oggi non vi è una vera e propria cura contro la demenza. Ecco perché sarebbe importante la prevenzione. Si può prevenire la demenza?
Per il momento, rimane una domanda a cui non si può dare una risposta sicura al 100%, ma sicuramente potremmo attuare dei comportamenti molto utili. Rivolgiamoci al nostro medico di fiducia per sottoporci a più controlli possibili.
Qualora scoprissimo di soffrire di alcune malattie, come quelle citate poc’anzi, dovremmo iniziare le terapie in grado di tenerle a bada. Mangiamo sano ed equilibrato, attraverso la prescrizione medica di una dieta, e soprattutto eseguiamo dell’attività fisica.
Quest’ultima sarebbe molto importante per l’allenamento del cervello. A tal proposito, sembrerebbe l’allenamento la via da percorrere come forma di prevenzione. Il cervello dovrebbe essere allenato attraverso la lettura, i quiz, i confronti con gli altri, la socialità.
L’esame diagnostico
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Non sarebbe facile, inizialmente, capire il livello di demenza. In ogni caso, i sintomi sarebbero la perdita della memoria, la poca concentrazione, gli sbalzi d’umore, scarsa capacità di comprensione e di linguaggio e così via.
Molti medici ricorrono all’elettroencefalogramma, in caso di diversi disturbi, e la demenza potrebbe essere scoperta con questo test veloce. Trattasi di uno strumento di diagnostica che permetterebbe di monitorare l’azione del cervello attraverso degli stimoli.
Qualora l’organo non rispondesse, il tracciato risultante dall’elettroencefalogramma sarebbe alterato. Per un’approfondita diagnostica, però, questo strumento verrebbe associato anche ad altri, soprattutto quando si volesse escludere la presenza di alcune patologie simili alla demenza.
La demenza potrebbe essere scoperta con questo test veloce che potrebbe aiutare anche in caso di insonnia e mal di testa
Come anticipato, l’elettroencefalogramma verrebbe usato anche per altri disturbi, come quello del sonno, oppure in caso di mal di testa. Qualora soffrissimo di insonnia o ipersonnia, il medico potrebbe indicarci di eseguire un elettroencefalogramma per visionare le funzioni cerebrali che si attivano.
In caso di mal di testa frequente, essendo un sintomo comune a diverse patologie, l’elettroencefalogramma potrebbe essere unito ad altri strumenti diagnostici per escludere la presenza di malattie o per confermare i dubbi.
In ogni caso, questo compito spetta esclusivamente al medico. Pertanto, rivolgiamoci al suo parere per eseguire o meno questo test, poiché questo articolo è solo a scopo informativo.
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