L’atteggiamento di Conte in Italia rimanda a quello di Putin durante i negoziati. Dice una cosa e ne fa un’altra. Così Putin annuncia la tregua mentre continua a bombardare e Conte afferma di non volere la crisi di Governo però di fatto la fomenta. E Draghi, con lungimiranza, qualche giorno fa è salito nuovamente al Colle verosimilmente per informare Mattarella delle ultime intenzioni bellicose di parte della maggioranza. E quel non voto annunciato per l’aumento della spesa militare del 2%. Nel merito il voto sarà espresso a metà aprile.
Nel frattempo, Super Mario bene ha fatto a ricordare al riconfermato Presidente del Movimento 5 Stelle, che durante gli anni in cui l’avvocato ha fatto da Premier ha consentito un importante aumento della spesa militare. Adesso però Conte dice che le priorità sono altre per gli italiani. Tra le righe molti parlano di un rinnovato atteggiamento pacifista condiviso anche da Matteo Salvini. E vagamente ispirato ad una liaison (legamento) con la Russia, anche attraverso la simpatia contiana per la Cina.
Sondaggi in calo
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I due, Salvini e Conte, sono in discesa libera nei sondaggi mentre rimane in vetta la solitaria Giorgia Meloni e il PD. Dietro il proclama del no alle armi all’Ucraina di Conte, potrebbe esserci il tentativo di intercettare quella fetta consistente di italiani che non è contenta della guerra. Infatti secondo un sondaggio IPSOS il 47% degli italiani non è favorevole ad un coinvolgimento dell’Italia in guerra. Anche se in questo caso, il Governo, tiene a ribadire che non partecipa attivamente al conflitto. E lo fa per voce del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio cui dà eco anche il segretario del PD Enrico Letta.
La coppia formato convenienza Salvini – Conte tra pacifismo, sondaggi in calo ed elezioni anticipate
Sullo sfondo, secondo alcune maldicenze, ci sarebbe l’intenzione della coppia “formato convenienza” Salvini – Conte di andare al voto anticipato. Cioè attivare una crisi e portare gli italiani al voto a giugno in modo da arginare la caduta libera dei sondaggi.
Crisi sì, crisi no
Il momento però è obiettivamente poco propizio perché una crisi interna in questo momento «lascerebbe sbigottito il Mondo intero» ha dichiarato Letta. Sbigottiti anche gli italiani in realtà perché per coerenza, se non possiamo aumentare il PIL del 2% per concentrarci sulle criticità della vita ordinaria dei cittadini, men che meno potremmo arenarci in una crisi di Governo. Nei sondaggi paga anche la mancanza di coerenza. E vince chi dice il vero, anche se opinabile.
Così la coppia formato convenienza Salvini – Conte tra pacifismo, ma anche sondaggi in calo ed elezioni anticipate, rischia di non attecchire nella pancia della gente. Le circostanze e gli eventi di difficoltà rendono le menti più raffinate e capaci di scindere strategie ed escamotage.
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