Il nostro cervello è legato a dei sensori. E le informazioni che afferriamo con gli occhi si collegano a neuroni specifici. Se camminiamo a Roma in piazza Navona, il nostro sguardo raccoglierà ritagli di immagini in movimento. Gli occhi cercheranno di mettere a fuoco informazioni, che costruiranno una mappa stabile fino ad arrivare a una visione realistica di quella piazza.
La connessione tra occhio e cervello
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Si ipotizza che il nostro cervello sperimenti due soluzioni: la costruzioni di mappe stabili, separate dal sensore (dallo sguardo) e un continuo rielaborare le informazioni. I neuroni di una particolare area del cervello, raccolgono la visione di un medesimo oggetto nello spazio senza preoccuparsi della direzione dello sguardo.
Si tratta di una “codifica spaziotopica” che somma il fluire degli eventi visivi per arrivare alla percezione dello spazio e del tempo. Recentemente è stato appurato che ciò accade anche per i numeri. Di fronte all’immagine di quattro fragole rosse, si ha nello stesso momento l’idea di rosso, di spazio e di quantità.
L’informazione in questo caso, richiede tre requisiti perché l’occhio le traduca.
Ecco qual è la connessione tra occhio e cervello.
Tempo, spazio e quantità
Tra le dimensioni tempo, spazio e quantità, esiste una logica percettiva che coinvolge le cellule nervose del cervello. Dei ricercatori hanno studiato, prima sugli animali e poi sull’uomo, che l’occhio ricalcola le tre dimensioni per assestarle in una mappa comprensibile. In questo modo, il cervello può arrivare all’idea di quello che sta guardando. Ecco qual è la connessione tra occhio e cervello.
L’occhio comunica con il cervello ad ogni assestamento dello sguardo, creando un ponte percettivo tra A e B (occhio- cervello). Potremmo dire in maniera semplice che il nostro occhio è come una telecamera con dietro un suggeritore. Apprende informazioni e le rinvia indietro. È affascinante considerare questo colloquiare di tempo, spazio e quantità.