La colatura di alici. Come si fa e come si usa in cucina

alici

Per chi non sa cosa sia la colatura di alici, come si fa e come si usa in cucina, potrebbe veramente essere una rivelazione. Infatti questo alimento è alla base di uno dei modi più veloci per cucinare la pasta.

Dove è nata la colatura di alici

Una delle località tipiche della Costiera amalfitana è Cetara. Nome meno noto rispetto ad Amalfi, ma non meno interessante. Oggi fa parte di quei siti protetti dall’UNESCO.

Per arrivarci, si deve imboccare la strada costiera a Vietri sul Mare, subito dopo Salerno, in direzione nord. La costa, che prosegue dopo Amalfi con quella sorrentina, è una strada piena di curve, ma con panorami che non si dimenticano.

Cetara è il primo paese dopo Vietri sul Mare. Qui la pesca tradizionale e mai cambiata, è la pesca delle alici e acciughe. Per intenderci le acciughe non sono altro che gli adulti delle alici, queste ultime più giovani e più piccole.

Le origini

La colatura di alici deriva, almeno come idea, dal garum degli antichi romani. Era la salsa da condimento più usata della cucina romana. Il procedimento era semplice. Si mettevano in un anfora vari tipi di pesce, aromatizzati con varie spezie e sale, e si lasciavano macerare per circa un mese. Si otteneva così una salsa  molto apprezzata per il suo gusto.

La colatura di alici. Come si fa e come si usa oggi in cucina

Ed ora eccoci arrivati al momento di spiegare come si fa e come si usa la colatura di alici.

La colatura utilizza esclusivamente come pesce, le alici. Queste vengono prima pulite e poi messe a strati in botti di legno. Fra gli strati di alici viene aggiunto del sale marino. Sul coperchio della botte si pone un peso in modo che le alici possano essere sempre pressate. Passati cinque mesi, alla base della botte viene praticato un foro, da cui uscirà un liquido dal colore  dell’ambra, la colatura appunto.

Spaghetti alla colatura di alici

E’ probabilmente il piatto di pasta più veloce da cucinare, almeno nella sua versione base. L’importante è ricordare che gli spaghetti si devono cuocere senza sale, già abbastanza presente nella colatura.

Mentre cuociono gli spaghetti, si preleva verso la fine un po’ di acqua di cottura. In una padella si soffriggono, con dell’olio di oliva extravergine, un aglio tritato, del prezzemolo tritato ed una spruzzata di peperoncino. Si scolano gli spaghetti e si uniscono con il soffritto e l’acqua di bollitura, aggiungendo la colatura di alici, secondo il gusto di ciascuno.

Ma, se non si avesse tempo di soffriggere, basterebbe aggiungere sugli spaghetti scolati, direttamente un po’ di acqua di cottura e della colatura, volendo un filo di olio di oliva extravergine.

E buon appetito!

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