Quando pensiamo ad animali domestici che attaccano l’uomo solitamente si tende a ricollegare il discorso ai cani. In realtà anche i gatti in alcuni casi possono essere aggressivi e scagliarsi contro di noi. I loro attacchi ovviamente avrebbero delle cause da comprendere. Sembrerebbe però che alcuni gatti possano avere una maggiore propensione a sviluppare simili comportamenti. Secondo una ricerca scientifica, infatti, ogni razza avrebbe dei tratti distintivi.
Capita che i felini si lancino all’assalto verso le persone, talvolta perfino verso il padrone, cimentandosi in morsi e in graffi. I motivi per cui i mici diventano aggressivi possono essere svariati. Potrebbe trattarsi di una reazione dovuta a un cattivo stato di salute, dunque sarà bene far visitare il gatto. Talvolta semplicemente può essere un gioco di cui non vi sono limiti ben tracciati, o un modo per sfogare la noia. In questo caso è importante fornire al gatto dei giocattoli adatti a intrattenerlo ed educarlo. Altre volte ancora potrebbe essere perché ha paura o si sente minacciato. In queste situazioni spesso tende ad inarcare la schiena in una gobba, a rizzare il pelo e a soffiare. La sua aggressività poi potrebbe essere anche una reazione al fastidio di essere toccato o dovuta a indole dominante.
Fondamentale sarà indagare le cause scatenanti, solo comprendendolo potremmo affrontare il problema. In questo ci sarà utile il supporto di un veterinario comportamentista.
La ricerca ha prodotto la classifica delle razze di gatto più aggressive
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Ogni razza di gatto condividerebbe determinati tratti della personalità e comportamenti, questa la base da cui ha presso il via una ricerca pubblicata sulla rivista MDPI nel 2021. L’indagine è stata svolta da alcuni organismi di Helsinki, tra cui il Dipartimento di Bioscienze veterinarie e quello di Genetica medica e clinica. Attraverso dei questionari online, sono stati raccolti dati inerenti più di 4.000 gatti e utili a descriverne le caratteristiche comuni. Tra i vari aspetti sotto la lente d’ingrandimento vi era proprio l’aggressività. I dati raccolti hanno permesso agli studiosi di stilare un elenco delle diverse razze in relazione a tale tratto.
In testa alla classifica si trova la razza che avrebbe mostrato maggiore aggressività verso gli umani e si tratterebbe del turco van. Una tipologia felina di gatto di dimensioni medio grandi e dal pelo semilungo di colore bianco, ad eccezione di parti di capo, dorso e coda. Saltando il secondo e il terzo posto, dove si collocano gatti dalla razza imprecisata, troviamo un altro gatto dal pelo semilungo, il maine coon. Lo stesso ha caratteristiche orecchie lunghe e appuntite. Seguono il bengala, di grandi dimensioni e che discende da un gatto domestico e un gatto leopardo, e il soffice gatto d’Angora turco.
Dopo altre razze non identificate si posiziona, al nono posto, il gatto delle foresti norvegesi, dall’aspetto selvaggio e pelo semilungo. In decima posizione si piazzano lo sphynx, gatto privo di pelo, e il devon rex che l’ha raso, ma molto simili tra loro, ambedue hanno enormi orecchie.
Il meno aggressivo dei mici
Continuando a scorrere la classifica ci imbattiamo nel korat, gatto di origine thailandese e dal pelo corto grigio blu. A tallonarlo il siberiano e il neva maquerade, dotati di pelo lungo e folto, e il gatto sacro di Birmania, che invece l’ha semilungo. Scendendo incontriamo il british, dalla testa tonda e il pelo corto, il siamese e il suo parente dal pelo lungo, ossia il balinese. Ci avviciniamo verso gli ultimi posti arrivando al sedicesimo: a occuparlo il blu di Russia, dal manto corto quasi argenteo. Segue uno dei mici più comuni nelle nostre case, ossia l’europeo, particolarmente diffuso nella variante tigrata.
Al di sotto invece si collocherebbe l’agile ed elegante burmese, il cornish rex, dal corpo particolarmente slanciato e le grosse orecchie, il buffo persiano assieme all’exotic shorthair. Quest’ultimo deriverebbe dal persiano e un american shorthair. Forse a sorpresa, ma il ragdoll, dal carattere dolce e dal pelo semilungo, si piazza solo in sestultima posizione. Più in basso invece l’ocicat, che assomiglia a un ghepardo. Successivo il gatto orientale e alcune razze affini. Ha pelo corto rigido, lunghe orecchie a triangolo e un naso allungato e stretto.
Arriviamo agli ultimi tre posti, ossia ai gatti che sembrerebbero essere i più mansueti. Apre il somalo, seguito dall’abissino, molto simile al primo ma dal pelo corto. Chiude la classifica delle razze di gatto più aggressive l’american curl, caratterizzato dalle orecchie curvate all’indietro. Quest’ultimo, dunque, sarebbe il più tranquillo, non sarà un caso quindi che spesso si consigli per i bambini.