La risposta alla domanda se la Cina supererà l’Europa è sicuramente affermativa e probabilmente non riguarderà solo il Vecchio Continente.
Entro 10 anni potrà mettere in discussione anche il primato tecnologico americano.
Questa è la nuda e cruda realtà e presto il Vecchio Continente dovrà lasciare il passo all’Oriente.
Se la Cina, fino ad oggi, è stata un grande produttore manifatturiero di beni di basso prezzo, ma conseguentemente di bassa qualità, oggi ha cambiato rotta e sta volando verso l’Hi-Tech.
La pandemia legata al Covid 19 in Cina, risolta così velocemente e brillantemente, ha permesso a questo colosso di spiccare il volo e di accorciare le tappe verso tale superamento.
I dati del primo trimestre 2021 sono strabilianti e la sua crescita è veramente spaventosa
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Se l’economia del Paese giallo nell’anno della pandemia è stata sostenuta e incoraggiata dai consumi interni, quella dell’anno in corso sarà sostenuta dalle spese infrastrutturali legate ai trasporti tradizionali, e soprattutto grazie a quelle legate al mondo digitale.
La Cina supererà l’Europa? Sarà il mondo digitale la vera frontiera per questo Paese.
Sicuramente, e molto presto, la Cina sarà una vera capofila in questo settore a livello globale.
Secondo studi recenti potrà raggiungere la tecnologia avanzata entro cinque anni. Entro 10 anni potrebbe diventare leader del settore Hi-Tech a livello globale.
Per adesso la Borsa cinese continua a salire senza grossi balzi. Non ci sono segnali di euforia sul mercato, anzi da parte della dirigenza di Pechino si tenta di rallentare e di raffreddare l’economia. I recenti provvedimenti della Banca centrale cinese si possono interpretare in questo senso.
Così, mentre la Cina va verso il futuro e il Vecchio Continente sonnecchia, l’Italia, eterno fanalino di coda, cosa si prepara a fare?
Sostanzialmente davvero poco. Nel nostro Paese mancano progetti di lungo respiro e il grosso debito accumulato in vari anni, non aiuta per niente, a prendere le soluzioni migliori.
Italia ferma?
Forse ferma no, ma ci muoviamo troppo lentamente e dobbiamo recuperare almeno 20 anni di ritardo. In un mondo così veloce e in evoluzione sono troppi.
Strutture più moderne, tribunali più veloci e soprattutto una classe politica capace di prendere non solo le decisioni giuste ma anche le responsabilità delle sfide. Sfide che vengono da un mondo sempre più globalizzato ove le vecchie certezze non esistono più.
In Italia da anni si parla di riforme, ma siccome sembrano non piacere alla classe politica e alla burocrazia statale, il processo o è fermo o va avanti così lentamente da sembrare immobile.
PIL la vera incognita italiana
Le stime dell’aumento del PIL nazionale per l’anno 2021 e anche per quello successivo non sembrano per adesso superiori alla perdita netta relativa all’anno 2020.
Speriamo che anche in questo campo non siamo in presenza del solito “rimbalzo del gatto morto”.