La chiusura settimanale potrebbe spingere al rialzo i titoli IRCE

La Storia di IRCE è caratterizzata da una cronica sottovalutazione accompagnata da una debolezza delle quotazioni. Come vedremo nel prossimo paragrafo, infatti, qualunque sia l’indicatore utilizzato il titolo risulta essere sottovalutato.

Adesso, dopo ben sette settimane di fase laterale, la chiusura settimanale potrebbe spingere al rialzo i titoli IRCE. Come si vede dal grafico, infatti, il BottomHunter potrebbe dare un interessante segnale di acquisto. Da notare che l’ultimo segnale di questo indicatore è scattato in chiusura della settimana del 27 luglio 2020 e ha anticipato un rialzo di circa il 150%.

Una conferma del rialzo del titolo, poi, si avrebbe nel caso di una chiusura settimanale superiore a 2,41 euro. In questo caso le quotazioni potrebbero partire verso l’obiettivo più probabile in area 2,88 euro. A seguire, poi, la proiezione rialzista (linea tratteggiata) potrebbe andare a toccare area 3,6 euro, prima, e area 4,4 euro, poi.

Al ribasso, invece, l’obiettivo rimane area 1,93 euro. Una chiusura settimanale sotto questo livello, poi, potrebbe fare accelerare al ribasso verso area 0,81 euro.

La valutazione di IRCE

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IRCE è uno di quei titoli che, da qualunque parte lo si guardi, risulta essere sempre sottovalutato. Ad esempio, secondo l’analisi basata sui multipli di mercato il titolo è molto sottovalutato se si considerano il rapporto prezzo/utili (PE) e il Price to Book ratio (PB). In entrambi i casi le quotazioni del titolo potrebbero più che raddoppiare rispetto ai livelli attuali. Solo in questo modo potrebbero allinearsi alla media del settore di riferimento. Inoltre, facciamo notare che il titolo ha un rapporto “enterprise value to sales” di 0.1 per l’anno 2022, uno dei più bassi di Piazza Affari.

Anche il fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow, esprime una sottovalutazione di circa l’80%. Questo livello di sottovalutazione è confermato anche da un indicatore che tiene conto delle prospettive di crescita sia del titolo che del settore di riferimento.

Anche per l’unico analista che copre IRGE il giudizio è positivo con un consenso medio mantenere, con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione di circa il 30%.