I lavori di cura dei figli, della casa e della famiglia devono essere meglio valutati a livello previdenziale. È una delle basi su cui stanno lavorando i legislatori insieme ai sindacati per approntare una riforma delle pensioni degna di questo nome. Da anni si parla di dare maggiore importanza al ruolo svolto dalle cosiddette casalinghe.
Infatti si tratta di uno degli spaccati della società meno tutelati a livello pensionistico. Eppure qualcosa già oggi funziona per queste persone. Ci sono delle piccole tutele a livello previdenziale anche per loro. Ma sono tutele minime rispetto alla stragrande maggioranza dei lavoratori. Infatti anche se esiste una pensione loro dedicata da parte dell’INPS, questa è assai difficile da centrare. E soprattutto è assai difficile che la casalinga riesca a percepire un assegno dignitoso.
La casalinga prenderà 540 euro di pensione a 60 anni anche con reversibilità o con lavori a orario ridotto
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Presso l’INPS è aperto il cosiddetto fondo casalinghe. Anche se il nome sembra indicare una misura destinata esclusivamente alle donne, la misura è aperta anche agli uomini. Il fondo nasce per permettere a chi non ha un lavoro e non ne ha mai avuto uno, di poter comunque percepire una pensione ad una determinata età. Infatti, si possono versare soldi in questo fondo anche da parte dei cosiddetti casalinghi.
Per poter versare bisogna essere autorizzati dall’INPS, dopo che l’interessato ha presentato domanda. Possono versare al fondo coloro i quali svolgono esclusivamente i lavori di cura di casa, figli e famiglia, in maniera non subordinata e priva di retribuzione. L’iscrizione è subordinata al fatto che la lavoratrice non deve svolgere lavori per i quali vige l’obbligo di iscrizione ad un’altra cassa previdenziale. La casalinga può anche svolgere lavori, purché siano ad orario ridotto. Per esempio, se il lavoro è al di sotto delle 24 ore settimanali come per la badante, o sotto le 270 settimane annuali per gli agricoli. Inoltre, non bisogna essere titolari di pensione diretta. In pratica, l’iscrizione al fondo è ammessa se la casalinga ha la pensione ai superstiti.
La guida per le casalinghe
Il versamento minimo utile a maturare un mese di contributi previdenziali per casalinghi è pari a 25,82 euro. I versamenti sono liberi, non obbligatori anche se particolari. Con 309,84 euro con 12 versamenti in un anno si matura un anno pieno di contributi. Se il versamento è in unica soluzione anche se pari a 309,84 euro, non si matura un anno di contributi. Infatti il versamento vale solo per il mese in cui viene effettuato. Con 5 anni di versamenti al fondo si può andare in pensione già a 60 anni. Questo purché la pensione sia pari all’assegno sociale incrementato del 20%, cioè più o meno 540 euro al mese. La casalinga prenderà 540 euro di pensione a 60 anni, ma solo se ha versamenti a sufficienza. Infatti difficilmente versando la quota minima di 25,82 euro al mese per 60 mesi, riuscirà a prendere una pensione talmente alta.
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