Termina con una perdita tutto sommato contenuta, la seconda seduta della settimana della Borsa di Milano. Ma per come si era messa a metà giornata, poteva andare molto peggio. In altre parole, la Borsa di Milano vede il baratro, ma alla fine tiene. Vediamo i motivi che hanno affossato il listino milanese.
Un comunicato della BCE manda in fibrillazione i mercati
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La seduta del listino Milanese era partita in rialzo. Dopo mezz’ora dall’avvio, l’indice Ftse Mib (INDEX-FTSEMIB), aveva superato la soglia dei 20.100 punti. Poi una notizia ha spinto gli operatori alla vendita. È stata diffusa una nota della Banca Centrale Europea che consigliava alle banche europee di non distribuire dividendi fino alla fine dell’anno. Una strategia precauzionale per resistere ad una eventuale situazione di peggioramento dell’economia, con conseguente possibile assottigliamento del capitale delle banche.
La notizia della BCE ha allarmato i mercati per due motivi. Il primo, perché nel comunicato si ipotizza una possibile fase difficile per l’economia per i prossimi mesi. Il secondo, perché si paventa che alcune banche, senza dovute misure precauzionali, possano non reggere un possibile ulteriore impatto economico negativo.
La Borsa di Milano vede il baratro, ma alla fine tiene
La notizia non è stata presa bene dai mercati. Tutte le Borse europee hanno iniziato a scendere, compresa Piazza Affari. L’indice Ftse Mib è calato rapidamente sotto la soglia strategica dei 20mila punti. Dopo aver rimbalzato per un paio di volte in area 19.900 punti, è precipitato fino a 19.700 punti.
A quel punto tutti si aspettavano un tracollo dei prezzi. Invece la Borsa ha avuto la forza di reagire e progressivamente ha recuperato buona parte delle perdite della mattinata. Al termine ha chiuso a 19.902 punti in calo dello 0 6%. A favorire il recupero è stata anche Wall Street. Dopo l’ora di pranzo, le notizie che arrivavano da Oltreoceano davano gli indici con un’apertura in parità. Queste indicazioni hanno ridato un po’ di forza gli acquisti.
Le banche ancora col segno meno, zavorrano l’indice
Come prevedibile, il comunicato della BCE ha pesato moltissimo sul settore bancario. In Borsa a Milano l’unico titolo bancario che si è salvato è stato UBI Banca. L’azione ha guadagnato l’8% solamente perché la Consob ha concesso a Intesa Sanpaolo un prolungamento dell’OPAS fino al 31 luglio. Quindi i titoli della Banca Bergamasca sono tornati interessanti.
Ma ad eccezione di UBI, tutte le altre banche hanno chiuso in calo. Intesa ha perso lo 0,8%, Unicredit l’1,3%, Fineco l’1,6%. Inoltre è risalito lo spread, il differenziale di rendimento tra BTP e Bund, sopra 152 punti dai 146 che avevo toccato ieri.
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Perché è strategico che l’indice Ftse Mib si mantenga sopra la soglia dei 20mila punti? Scoprilo leggendo qui.