La BCE affonda le Borse e fa schizzare lo spread spingendo in perdita i risparmi italiani

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Giornata difficile per le Borse europee. In Europa oggi era il giorno della BCE che doveva decidere sul livello dei tassi di interessi. Gli operatori non si attendevano nessuna sorpresa e davano per scontato che i tassi di interesse sarebbero rimasti fermi. Dopo il dato dell’inflazione in Europa al 5,1% a gennaio, il mercato era attento a quello che avrebbe detto Christine Lagarde dopo la riunione.

La presidente della BCE non ha deluso con una dichiarazione che ha spiazzato tutti. Dopo aver minimizzato per mesi il rialzo dell’inflazione, alla fine Christine Lagarde ha dovuto ammettere una verità sotto gli occhi oramai di tutti. La fiammata inflazionistica attuale non sarà un fenomeno transitorio, ma potrebbe durare più a lungo di quanto in precedenza stimato dalla BCE.

Queste parole hanno confermato indirettamente l’ipotesi che circola tra gli operatori, che la Banca Centrale Europea possa alzare i tassi prima della fine dell’anno. Fino ad oggi Christine Lagarde aveva escluso questa possibilità, ma le dichiarazioni della presidente lasciano una porta aperta ad un aumento entro il 2022.

Questa dichiarazione ha fatto scattare subito le vendite sui mercati azionari e su quelli obbligazionari. Al termine della seduta l’Euro Stoxx 50 ha ceduto quasi il 2%, la Borsa tedesca è scesa dell’1,6%. Parigi ha perso l’1,5% e la Borsa di Londra è calata dello 0,6%. Tra l’altro, proprio oggi la Banca Centrale d’Inghilterra ha alzato i tassi di interesse allo 0,5%. Questo è il secondo aumento consecutivo.

La BCE affonda le Borse e fa schizzare lo spread spingendo in perdita i risparmi italiani

La decisione ha impattato negativamente anche sul mercato finanziario italiano, sia sul mercato azionario ma anche, e soprattutto, su quello obbligazionario. Il Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) alla fine della seduta ha ceduto l’1% chiudendo a 27.088 punti. Le parole di Christine Lagarde hanno zavorrato l’indice che fino a quel momento si era mantenuto poco sotto la pari.

Ma l’impatto più forte è stato sul mercato dei titoli di Stato. Lo spread è schizzato del 6% raggiungendo i 145 punti e gli operatori hanno iniziato a vendere a piene mani i nostri BTP. Le vendite hanno fatto calare del 2% i prezzi del Buono del Tesoro Poliennale con scadenza marzo del 2032.

Se la BCE affonda le Borse non frena i titoli bancari. I 4 maggiori titoli di credito italiani a Piazza Affari hanno chiuso in vetta tra le blue chip. Unicredit continua a correre e oggi ha chiuso in rialzo del 2,3%, oltre i 15 euro. BPER Banca ha chiuso in rialzo del 2%, Banco BPM è salita dell’1,7% e Intesa Sanpaolo ha chiuso in rialzo dell’1,1%.

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