La Bank of Japan ha recentemente deciso di alzare i tassi di interesse. Si tratta di una mossa con la quale ha posto fine alla politica monetaria ultraespansiva che stava seguendo da ormai quasi un ventennio. Ciò è avvenuto in un momento in cui la Banca nazionale svizzera ha deciso invece di tagliare i tassi di interesse e in cui FED, BCE e BoE stanno adottando una politica attendista. Queste ultime sono infatti in attesa di ulteriori dati per decidere quando e se effettuare il primo degli attesi tagli previsti per l’anno corrente. Secondo le più recenti previsioni degli analisti, le prime novità in merito dovrebbero aversi nel mese di giugno. Le prime previsioni, invece, lo collocavano tra marzo e aprile, ma è ormai da escludere che il taglio avvenga così presto. Torniamo adesso a parlare della BoJ e dell’incremento dei tassi di interesse nel Paese del Sol Levante.
La Bank of Japan ha alzato i tassi di interesse, di quanto e tutto ciò che c’è da sapere
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In Giappone i tassi sono stati alzati dello 0,1% dopo ben 17 anni di politica monetaria ultraespansiva. In realtà questa manovra non è stata una sorpresa e anzi era stata ampiamente prevista dagli analisti e dai mercati.
Dopo che ciò è avvenuto i principali indici giapponesi sono saliti e lo yen ha toccato quota 150 rispetto al dollaro, segnando un nuovo minimo storico. La Bank of Japan ha alzato i tassi di interesse, ma c’è la possibilità che lo faccia ulteriormente?
Secondo gli analisti della nota rivista di Morningstar la Bank of Japan sarà molto cauta in merito. Difficilmente, dunque, assisteremo ad un’ulteriore incremento dei tassi di interesse nipponici. Il motivo? In questo caso, il governo giapponese dovrebbe assumersi il rischio di pagare costi per gli interessi più elevati.
Oltre l’80% dei mutuatari in Giappone, inoltre, detiene un mutuo a tasso variabile. È chiaro, quindi, che un aumento dei tassi di interesse costituirebbe un notevole problema.
Cosa cambierà? Ecco delle informazioni che potrebbero essere utili per gli investitori
Alcuni analisti prevedono che i mercati obbligazionari giapponesi comincino ad offrire un premio di rischio più elevato e rendimenti moderatamente più alti in risposta agli aggiustamenti della politica della Bank of Japan.
Per Lorraine Tan di Morningstar gli investitori esteri possono essere positivi a lungo termine sul Paese del Sol Levante. Infatti, il ritorno dell’inflazione potrebbe dare una spinta alla spesa e favorire il reinvestimento del capitale.
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