L’Associazione Bancaria Italiana, acronimo ABI, ha emanato una circolare nella quale annuncia che la banca ha più tempo per decidere se concedere o meno la moratoria. Infatti il termine per presentare la richiesta da parte dei contribuenti è stato spostato da fine dicembre 2020 al 31 marzo 2021. La sospensione delle rate dei mutui e dei finanziamenti è un provvedimento conseguenziale all’emergenza coronavirus. In fin dei conti non cambia nulla rispetto a quanto stabilito già tra le principali associazioni d’impresa.
Per le imprese cosa cambia
Indice dei contenuti
Perciò, le imprese hanno tempo per presentare le domande di accesso alla sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti fino al 31 marzo 2021. Lo stop dei pagamenti delle rate non può superare i nove mesi, inclusi eventuali periodi di sospensione già accordati per l’emergenza sanitaria.
Le moratorie, ricadenti tra primo ottobre e primo dicembre, hanno maggiore flessibilità in merito alla sospensione del pagamento delle rate. Questa condizione avviene quando è rispettato il requisito della durata massima della moratoria di 9 mesi.
Attenzione ai bisogni della famiglia
Parallelamente, l’Abi ha illustrato anche le misure dirette alle famiglie. Queste ultime hanno possibilità di fare moratorie per i mutui ipotecari residenziali che non possono accedere al Fondo di solidarietà dei mutui per l’acquisto della prima casa.
Inoltre sono inclusi i finanziamenti a rimborso rateale. Le persone fisiche che non hanno presentano ritardi di pagamento al momento della presentazione della domanda di sospensione possono ottenere la moratoria.
Le famiglie possono ottenere lo stop sia della quota capitale che dell’intera rata del prestito sempre per 9 mesi.
I requisiti
La richiesta è vincolata a determinati requisiti: cessazione del rapporto di lavoro oppure riduzione dell’orario di lavoro per 30 giorni solari consecutivi.
Inoltre riduzione del fatturato del 33% dell’attuale ultimo trimestre rispetto a quello del periodo ottobre-dicembre 2019. Ora con regole certe, le famiglie e le imprese possono sperare di ottenere benefici in più visto il procrastinarsi dell’emergenza. Parallelamente la banca ha più tempo per decidere se concedere o meno la moratoria.