L’ euro è diretto verso quota 1.3 contro il dollaro ma nel breve sono possibili ritracciamenti.
Con l’euro (FXEURUSD) che ha raggiunto il livello più alto degli ultimi sei anni, sulla base dell’indice ponderato per il commercio della Banca Centrale Europea, chi prevedeva la caduta del dollaro come valuta di riserva mondiale ha iniziato nuovamente ad alzare la testa.
I trader che hanno ipotizzato che la moneta comune avrebbe beneficiato della superiore risposta pandemica della zona euro, almeno se confrontata con gli Stati Uniti, sono stati ricompensati per la loro fede. L’euro è aumentato del 4,3% rispetto al dollaro quest’anno, ed è al massimo dal 2014 rispetto a un paniere di valute dei 19 maggiori partner commerciali del blocco.
Tuttavia, prima di fare il funerale alla moneta verde bisogna essere molto prudenti. Come si vede dal grafico seguente le posizioni al rialzo sull’euro contro il dollaro sono al massimo dall’aprile 2018. Ricordiamo siamo in una zona da dove iniziò un ribasso che ha portato il cambio da area 1,25 giù fino in area 1,06.
Per quel che riguarda il ruolo di moneta mondiale per il futuro, invece, è molto chiaro il grafico seguente dal quale si evince che gli investitori vedono ancora il dollaro USA come valuta di riserva mondiale sarà più debole tra cinque anni. Come si vede solo meno del 30% degli intervistati vede il dollaro indebolirsi.
L’ euro è diretto verso quota 1.3 contro il dollaro ma nel breve sono possibili ritracciamenti: le indicazioni dell’analisi grafica e previsionale
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Sul time frame giornaliero le cose settimana prossima si potrebbero mettere molto male. Come si vede dal grafico, infatti, il cambio ha segnato un nuovo massimo, ma poi ha chiuso sotto l’importantissimo supporto in area 1,18229. A meno di pronti recuperi, quindi, le quotazioni potrebbero ritracciare fino in area 1,1573. Chiusure giornaliere sotto questi livelli, poi, farebbero definitivamente invertire al ribasso la tendenza in corso.
Qualora, invece, si dovesse immediatamente recuperare e ripartire al rialzo il cambio si dirigerebbe verso area 1,24804, prima, e 1,31354, poi.
Niente da aggiungere a quanto scrivevamo le settimane precedenti
Finalmente venerdì 17 maggio c’è stata la rottura della resistenza e adesso le quotazioni sono lanciate verso il II° obiettivo di prezzo in area 1,20695. La massima estensione del rialzo in corso si trova in area 1,28.
Solo una chiusura settimanale inferiore a 1,13533 farebbe ripiombare nel baratro l’euro nei confronti del dollaro.
La chiusura di luglio è stata straordinaria e adesso non ci sono più ostacoli lungo il percorso che porta in area 1.3.
Conclusione: sebbene nel breve periodo siano possibili ritracciamenti, per i prossimi mesi l’euro dovrebbe continuare a rafforzarsi nei confronti del dollaro. Tuttavia nel lunghissimo periodo non bisogna sottovalutare un risveglio della moneta verde con conseguente indebolimento dell’euro.