Bollino rosso su strade e autostrade nello scorso fine settimana lungo tutto lo stivale. In base alle stime il traffico aumenterà ancora nell’ultimo weekend di agosto: gli italiani rientrano nelle città e tornano alle loro abitudini quotidiane. 33 milioni i vacanzieri che, nella rovente estate 2021, si sono messi in viaggio, per un periodo medio di 9 giorni. 20 milioni tra questi hanno scelto agosto come periodo di riposo.
Ma la pandemia ha cambiato le scelte dei vacanzieri? Tra mascherine, green pass, tamponi e rialzo dei contagi, ha prevalso la prudenza. Gli italiani in vacanza ai tempi della pandemia hanno scelto mete vicine, senza uscire fuori dai confini nazionali. Le stime di Coldiretti ci dicono che le ferie si sono concentrate ad agosto (67%) e che quasi 1 italiano su 3 (32%) è rimasto nella propria regione di residenza. Aumenta dunque il turismo di prossimità e cala fortemente quello all’estero e nelle città d’arte, meta tradizionale dei vacanzieri d’oltralpe. Mare, montagna e piccoli borghi hanno fatto da sfondo a vacanze tutte italiane, a contatto con la natura, in alberghi, agriturismi, seconde case di proprietà o in affitto, prediligendo sane abitudini e acquisti di prodotti a chilometro zero.
Italiani in vacanza ai tempi della pandemia. Turismo in lieve ripresa. Un primo bilancio
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Troppo presto per stilare un bilancio e valutare se la ripresa abbia accompagnato il turismo italiano, tradizionalmente settore trainante del Pil nazionale. Dalle prime analisi trapela il crollo degli stranieri nelle città d’arte. L’ultimo studio di Confesercenti dice che sono circa 34 milioni i pernottamenti, in crescita rispetto ai 28 milioni dell’anno scorso ma comunque al di sotto del 70% rispetto al periodo pre-Covid.
La spesa degli italiani in vacanza nell’estate 2021, tra viaggio, alloggio, alimentazione e svaghi, è stata di 19,5 miliardi, con una sostanziale stabilità rispetto allo scorso anno (-2%). Cna Turismo e Commercio registra il tutto esaurito a ferragosto con 8 milioni di italiani in cerca di una sistemazione notturna, forse perché, come informa Federalberghi, la metà delle strutture ricettive del Paese non ha riaperto i battenti dopo la pandemia e non lo farà nei prossimi mesi.
Spiagge piene, agenzie viaggi vuote.
Ma non c’è solo la chiusura degli alberghi. Nonostante il pienone sulle spiagge italiane, Assoviaggi ci ha informato del vuoto nelle agenzie viaggio per tutto il periodo estivo. La voglia di tornare a viaggiare dopo i mesi del lockdown non ha coinvolto il turismo organizzato. Agenzie e tour operator continuano ad avere fatturati in calo dell’80% rispetto al 2019 e la crisi, che dura ormai da 18 mesi, rischia di lasciare a casa oltre il 40% degli addetti al comparto, 37mila persone circa tra imprenditori e dipendenti che rischiano di trovarsi in autunno senza lavoro. Una tragedia occupazionale da evitare con nuovi aiuti del Governo e investimenti, in attesa che si riprenda a viaggiare senza limiti e restrizioni.