Mancano pochi giorni al decollo ma le difficoltà della nuova compagnia di bandiera ITA, pronta al decollo, sembra non finiscano mai. Nata dalle ceneri della vecchia Alitalia, ITA è pronta a volare dal 15 ottobre sulle tratte nazionali e internazionali. I biglietti e le prenotazioni sono già attivi ma oggi arriva, senza una valida motivazione, lo stop degli amministratori delegati di Alitalia alla formazione di piloti e assistenti di volo transitati in ITA mentre gran parte del vecchio personale sembra destinato al licenziamento.
Intanto, la nuova compagnia si prepara a spiccare il volo e si presenta sul mercato con un nuovo piano industriale, approvato il 15 luglio scorso dopo faticose interlocuzioni tra il Governo italiano e la Commissione Europea: una struttura più snella, una flotta di 52 aerei destinata a crescere negli anni a 78 velivoli, una pianta organica di 2.750-2.950 persone, anch’essa destinata ad aumentare. Saranno impiegati nel settore aviation e assunti con contratti di lavoro più flessibili e competitivi rispetto a quelli offerti da altri vettori.
ITA: la nuova compagnia di bandiera pronta al decollo
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La nuova compagnia sarà orientata al mercato. Si svilupperà nel tempo con nuove rotte e nuovo personale. Nuovi aerei tecnologicamente avanzati dal 2022 dovranno sostituire quelli di vecchia generazione. Le attuali 45 destinazioni dovrebbero salire a 74 nel lungo raggio. Tra esse New York, Tokyo, Boston e Miami saranno raggiungibili dall’inverno 2021. San Paolo, Buenos Aires, Washington e Los Angeles lo saranno dall’estate 2022. Saranno invece subito servite molte destinazioni di breve e medio raggio, come Parigi, Londra e altre capitali europee.
ITA si presenta sul mercato come una compagnia all’avanguardia. Green, inclusiva e meritocratica: con aerei di nuova generazione, già dal 2025, ITA darà il suo contributo alla sostenibilità ambientale, riducendo le emissioni di Co2, promuovendo l’uso di carburanti non inquinanti e la raccolta differenziata dei rifiuti a bordo.
Tramite appositi corsi di formazione, la compagnia investirà sulla inclusione sociale, in partnership con aziende che ne condividono i valori. Garantirà la meritocrazia nella gestione del personale. Ma soprattutto punterà al digitale e alle nuove tecnologie, per garantire ai clienti esperienze di viaggio all’avanguardia e di qualità e servizi personalizzati.
I buoni propositi dunque non mancano: ITA nonostante i tre miliardi messi a disposizione dal Governo, dovrà imparare nel tempo a volare sulle proprie gambe e a fare profitti. Dovrà essere una compagnia orientata al mercato, sforzandosi di coniugare qualità e competitività di costi rispetto alle low cost ormai da tempo leader di mercato. Solo così la compagnia potrà aspirare a riconquistare la reputazione di importante bandiera nazionale che Alitalia aveva in ogni parte del mondo.