Irritabilità e problemi nelle relazioni sociali potrebbero essere sintomi di una dipendenza soprattutto tra i giovani

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Nell’arco di un secolo sulla Terra si è assistito a vari stravolgimenti in gran parte positivi. La ricerca scientifica e quella tecnologica hanno permesso molti progressi e migliorato la vita dell’uomo. La salute, ma anche altri aspetti come gli spostamenti, la comunicazione e le pulizie quotidiane hanno giovato dell’impegno di molti studiosi. Si sa che ogni avanzamento e invenzione ha lati positivi e negativi. Di solito sta a noi rendere qualcosa utile o meno. Sebbene la facilità di accesso ai computer e ad internet sia abbastanza recente, lo sbalzo in avanti c’è stato solo da pochi anni grazie agli smartphone. Il prezzo sempre più abbordabile ha permesso che gran parte della popolazione ne avesse almeno uno.

Pro e contro

Se un tempo si rimproveravano i ragazzi perché stavano troppo tempo fuori a giocare al pallone, in seguito c’è stata la moda delle consolle di videogiochi. Ancora una volta, i ragazzi venivano ripresi dai genitori e si imponeva loro un tempo massimo per questo passatempo che, in verità, ha coinvolto molto anche gli adulti.

Gli smartphone hanno rappresentato un’evoluzione ulteriore e un condensato di utilità e svago. Se da un lato servono a comunicare, a informarsi, a controllare la posta, videochiamare amici e parenti lontani, a socializzare e condividere foto e pensieri, dall’altro possono determinare effetti negativi.

Irritabilità e problemi nelle relazioni sociali si notano soprattutto in individui anche piuttosto giovani che dedicano molte ore ai supporti tecnologici. Sono coinvolti i videogiochi da pc o consolle ma, soprattutto, gli smartphone. Ai sintomi già citati gli studiosi aggiungono ansia, a volte depressione e isolamento. Spesso sono proprio i social a determinare uno scollamento dalla realtà, inducendo un confronto tra la propria vita e quella di apparente felicità di altri.

Irritabilità e problemi nelle relazioni sociali potrebbero essere sintomi di una dipendenza soprattutto tra i giovani

Questi segnali, notati da adulti o familiari, possono far sospettare una dipendenza tecnologica.  Inoltre, un’altra possibile dipendenza è rappresentata dai giochi d’azzardo on line, a cui si accede con pc o telefonino. Si pensa che anche l’educazione e l’ambiente dove si vive possano predisporre o meno l’individuo. In aggiunta, è allo studio anche un fattore biologico.

In casi di FOMO, “fear of missing out”, ossia paura di perdersi qualcosa, soprattutto i giovani potrebbero sentirsi persi senza usare lo smartphone per un po’ di tempo. Per loro la vicinanza dei genitori e la comunicazione è importante. Sarebbe bene compensare l’assenza di telefonino con attività gratificanti, come uno sport. L’attività fisica, specialmente con coetanei, potrebbe distrarli e farli socializzare.

Per i giovani ma anche per gli adulti che presentano questa dipendenza ci sarebbero anche conseguenze per la salute fisica. Bisognerebbe consultarsi con gli specialisti se compaiono alcuni sintomi. Pensiamo ai dolori alla cervicale o alle dita, ai polsi ecc.

Riservare ai supporti tecnologici solo determinate ore e passare più tempo svagandosi, magari con gli amici o il proprio animale domestico, sarebbero piccoli ma significativi passi. In casi particolari, l’aiuto di uno psicoterapeuta può portare la persona a ristabilire un rapporto sano con lo smartphone  e raggiungere la JOMO, “joy of missing out”, benessere nel perdersi qualcosa.

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