Spesso piatti e preparazioni che pensiamo tipiche di una zona si rivelano comuni a varie Regioni o addirittura a Paesi. Basti pensare al cous cous, molto usato salato e dolce in Sicilia eppure di origine tunisina. Sempre restando in Sicilia, soprattutto a dicembre, si preparano e si possono comprare i buccellati o cucciddati. Sono dolci di pasta frolla a forma di ciambella con dentro fichi, mandorle, noci, pistacchi, zuccata o altri ingredienti. La ricetta può variare in base alla provincia.
In effetti, però, questo dolce tradizionale si può trovare simile in altre parti d’Italia, anche in Toscana.
Il nome sembrerebbe derivare dal latino buccellatum. Alcuni studiosi pensano che si riferiva alla forma di una tromba. Altri sono convinti che ricordi il termine sbocconcellare. Infine, c’è chi pensa che il termine sia dovuto al buco in mezzo. Per farla breve, i primi riferimenti antichi al buccellatum indicherebbero una specie di pane cotto due volte a forma di ciambella. Era portato in viaggio comodamente da legionari e durava molto tempo. L’erede di quel cibo si troverebbe in Puglia.
Come fare l’irresistibile puccia della tradizione pugliese
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In Puglia per tradizione popolare la vigilia della festa dell’Immacolata concezione di Maria, il 7 dicembre, ci si astiene dal mangiare carne. In compenso si può mangiare qualcosa di veloce, solitamente la puccia. Si pensa che questo pane rotondo derivi dal buccellatum, da cui anche ha preso parte del nome. Da cibo povero con gli anni è diventato uno street food molto richiesto. In quasi ogni parte del Salento si trova farcito in modi diversi. Ciò si deve alla fantasia dei panificatori, ma anche alle usanze locali.
Per provare a preparare a casa la puccia uliata, con le olive, occorrono:
- 1 kg di semola di grano duro;
- 600 ml di acqua tiepida o quanta è necessaria;
- 300 g di olive nere;
- 20 g di lievito di birra;
- 200 ml di olio extravergine d’oliva;
- sale.
Procedimento
Setacciare la farina, aggiungere il lievito sbriciolato, l’olio e l’acqua. Cominciare a lavorare gli ingredienti e poi aggiungere un pizzico di sale. Impastare fino a raggiungere una certa consistenza, fare una palla e coprire.
Dopo due ore di lievitazione riprendere la pasta e ricavare delle palline da riempire con delle olive. Si possono mettere intere, come da tradizione, o denocciolate.
Disporre le pucce su una teglia leggermente oliata o infarinata. Preriscaldare il forno a 250 gradi e cuocere per circa 40 minuti. Le pucce si possono farcire con acciughe, pomodoro, ricotta salata o con altri ingredienti a piacere.
Se le abbiamo cotte il giorno prima, basterà riscaldare in forno pochi minuti prima di mangiarle o riempirle.
Per mangiare l’originale e irresistibile puccia della tradizione pugliese basterà fare un salto nel Salento, magari a dicembre in occasione di vari eventi natalizi.