Pensando oggi al comparto Auto, è impossibile non guardare al crollo generalizzato della produzione europea. Lo ‘sgambetto’ di Stellantis e il panico sul riarmo non stanno aiutando il Mercato. Ma c’è chi intravede la luce in fondo al tunnel.
Al momento, regnano sovrani i timori legati alle politiche di Trump e alla sua “guerra commerciale” che si abbatte nei Paesi di tutto il mondo a suon di Dazi. Nel comparto dell’auto europeo, ovviamente si ipotizzano ricadute molto pesanti, soprattutto se le tariffe diventassero permanenti. A perderci, Stellantis ma anche BMW, Mercedes-Benz e Volkswagen.
Di recente, però, le Case Automobilistiche UE hanno aperto la porta a ipotesi di riconversione, sfruttando il neo approvato ReArm Europe per incrementare la produzione, non di classiche auto bensì di veicoli militari o simili. Quasi contestualmente, è stato approvato l’Automotive Industry Action Plan, che ha lo scopo di dare uno slancio al settore puntando soprattutto sull’innovazione tecnologica e sull’azzeramento delle emissioni. Dunque, che fare?
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Non sono stati solamente i Dazi di Trump a piegare il settore automotive europeo, ma una serie di eventi, concorrenza cinese in primis. Non solo: i costi dell’energia, la perdita del potere d’acquisto e i timori legati alle carenze infrastrutturali per le nuove auto elettriche hanno fatto calare la domanda. Al momento, in tutta Europa si registra una percentuale di vendita annuale bloccata al periodo pre-covid. Il Piano Europeo, inoltre, sembra non offrire prospettive concrete di crescita.
Una “European Connected and Autonomous Vehicle Alliance” riunirà una massa critica di stakeholder europei del settore automobilistico per dare forma e realizzare lo sviluppo di componenti hardware e software condivisi e un’architettura comune per veicoli connessi e autonomi
Si punta dunque su tecnologie innovative, ma senza una solida base economica e strutturale in grado di realizzare, almeno nel breve periodo, quanto ipotizzato.
Di recente, il Presidente di Stellantis, John Elkann – mentre si cerca ancora l’erede di Tavares n.d.r – si è presentato in audizine al Parlamento italiano, affermando: “dal 2026 la produzione di Stellantis aumenterà“; ha poi aggiunto che “A Pomigliano è stata estesa fino al 2030 l’attuale produzione della Panda Ibrida, a cui seguirà la nuova generazione dello stesso modello. Nel mese di Gennaio e Febbraio 2025 la Pandina è stata scelta da oltre 25.400 clienti. Con una quota di mercato di circa il 10%, supera da sola tutti i marchi che operano in Italia”. Al tempo stesso, sono molti i rumors secondo cui lo stesso Elkann starebbe “segretamente complottando” con Trump per evitare i Dazi nella produzione di veicoli in America. Un atteggiamento che può generare sfiducia negli investitori.
Ma secondo alcuni esperti, come riporta Morningstar, in realtà il problema maggiore sarebbe proprio nel panico e nella svalutazione emotiva del settore. In sostanza, pare che “il mercato stia scontando nelle sue valutazioni l’ipotesi che queste società cesseranno di esistere“. Eventualità che sembra poco verosimile, anche perché di scenari e di opzioni ce ne sono ancora molti a disposizione, ed è per questo motivo che gli esperti invitano a non considerare i titoli Auto come “morti”.