Una soluzione potrebbe essere investire in chi è sopravvissuto al coronavirus?
I primi tre mesi del 2020 sono stati praticamente uno spettacolo horror sui mercati. Gli investitori hanno iniziato quest’anno pensando che sarebbe stato abbastanza tranquillo e poco spettacolare, con rendimenti decenti, ma irrilevanti. I grandi mercati azionari hanno raggiunto i massimi storici nel mese di febbraio, che sembra distante un’era geologica, se si guarda oggi. Eppure era solo un mese e mezzo fa. Il 19 febbraio i mercati hanno raggiunto quello che poi sarà il picco. Dopo, naturalmente, è arrivato il coronavirus.
La portata del crollo per gli investitori è davvero difficile da definire. Le azioni ed i titoli a Wall Street sono scesi, in un mercato orso al ritmo più veloce di sempre, e hanno chiuso il trimestre in ribasso del 20%, includendo anche un rally del 15% dal punto più basso di quest’anno. Le azioni del Regno Unito hanno avuto la peggiore performance dal 1987, finora, che non è esattamente un anno da ricordare. Quelle italiane, complici gli endemici problemi del Paese, hanno fatto peggio di tutte. Ad un certo punto perdevano oltre il 40%.
Chiudiamo questa settimana a -35,7% dal picco. Il dollaro è schizzato verso l’alto, il che è una cattiva notizia per i paesi e le aziende di tutto il mondo che hanno debiti in dollari, ovviamente. La volatilità, ovunque, è schizzata alle stelle. E, forse la cosa più allarmante, anche il mercato dei titoli di stato ha iniziato a non funzionare bene.
La crisi indotta dal coronavirus
Il coronavirus, o Covid-19, ha creato prima di tutto una crisi sanitaria, e la risposta (bloccare le comunità, le città e i paesi di tutto il mondo) sta producendo anche una crisi economica. A metà marzo sembrava anche produrre una crisi finanziaria. Il sistema finanziario stesso sembrava che stesse implodendo su se stesso.
Le banche centrali e i governi possono fare il possibile per aiutare la crisi sanitaria e per lenire lo shock economico. E questa volta sono entrati in gioco con forza per aiutare i mercati, più che nel 2008. Ha funzionato, almeno in una certa misura. I mercati sono generalmente molto più tranquilli, adesso. Ma è realmente il momento di tornare a fare scommesse rischiose? Beh, gli investitori non ne sono così sicuri. Almeno non tutti. Una cosa ci ha colpito questa settimana, detta da un investitore di lungo corso a Londra: “è troppo tardi per vendere, ma è troppo presto per comprare”. Forse.
Investire in chi è sopravvissuto al coronavirus
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I cacciatori di occasioni sono già là fuori, sappiatelo. Alcuni hedge fund stanno raccogliendo fondi per scommettere che il peggio sia passato. E vedere hedge fund andare al rialzo non è cosa di tutti i giorni… Ma scegliere un affare è difficile, adesso, più che in altri momenti. Si basa su ipotesi. Ipotesi sui guadagni delle aziende e, al momento, è una situazione molto difficile da affrontare. Inoltre, nessuno sa onestamente come si comporterà questo virus negli Stati Uniti. Perché, diciamocelo francamente, dipende tutto da come si svilupperà la crisi nella nazione più potente e più ricca del mondo.
Un ulteriore rimbalzo nei mercati è sicuramente possibile ma, al momento, viene dato come più probabile che si verifichi un lento rallentamento verso livelli più bassi. Il che sarà sempre meglio del 10% di calo giornaliero che abbiamo visto ad un certo punto, ma non è certamente quello che serve ai mercati. Purtroppo, le insolvenze delle aziende e dei Paesi emergenti sono ormai considerate quasi inevitabili. E saranno un bel problema, quando si presenteranno numerose. Sperando più nelle prime che nelle seconde, che sarebbero ben più sistemiche. Ecco perché diciamo che investire ora non significa tanto scegliere i vincitori, quanto i sopravvissuti che verranno.