Investire a lungo termine immaginando il futuro della guida autonoma: i numeri che fanno sognare

Investire a lungo termine immaginando il futuro della guida autonoma: i numeri che fanno sognare

Il mercato delle auto oggi sembra ampiamente in crisi in tutto il mondo. Ma secondo gli esperti il futuro, molto roseo, è dietro l’angolo, e gli investitori più lungimiranti hanno già annusato l’affare.

Nel settore dell’automotive, soprattutto in Usa e Cina, si sta guardando “oltre”, e la tecnologia della guida autonoma prende sempre più forma. Il trend potrebbe generare un mercato da oltre 400 milioni di dollari da qui a pochi anni. Sono già partite, infatti, le prime sperimentazioni e veicoli robotaxi o a guida autonoma hanno già percorso migliaia di chilometri. Volendo scommettere a lungo termine, almeno due società già note potrebbero rappresentare un’ottima scelta.

Perché Tesla e Waymo (Alphabet Google) sono società su cui puntare proprio adesso

Perché Tesla e Waymo (Alphabet Google) sono società su cui puntare proprio adesso

La tecnologia per costruire veicoli a completa guida autonoma ha già fatto ampi progressi. Lo scopo è di ottenere auto e mezzi in grado di sostituire completamente le azioni umane, abbattendo così il numero di incidenti (spesso mortali) almeno del 90%. In futuro, insomma, potremo contare su veicoli che “correggono” gli errori umani e supportano durante la guida. Naturalmente, anche il comfort dei conducenti e passeggeri risentirà positivamente delle innovazioni.

  • Secondo l’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE) entro il 2040 fino al 75% delle auto circolanti nel mondo potrebbe essere autonomo​;
  • entro il 2050, gli errori umani alla guida potrebbero essere praticamente azzerati;
  • ma non è tutto: un controllo da parte dell’Intelligenza Artificiale porterebbe ulteriori benefici alla collettività. Pensiamo ad esempio al miglioramento dei flussi di traffico, alla possibilità di spostamenti anche per chi non è più adatto alla guida (anziani o persone con patologie psico-fisiche) e alla riduzione dell’inquinamento grazie alle ottimizzazioni delle prestazioni.

Al momento, siamo ancora lontani dal raggiungere il “livello 5” delle auto completamente autonome – laddove 0 è un veicolo completamente sotto controllo dell’umano mentre dal livello 1 al 4 vi sono sempre più dispositivi in grado di aiutare/sostituire il conducente – ma due società stanno lavorando alacremente per migliorare questa promettente tecnologia.

  • Waymo, ad esempio, una società della divisione di Google Alphabet, è dal 2009 che opera nel comparto della guida autonoma e i suoi veicoli hanno percorso più di 22 milioni di miglia in oltre 25 città degli States; i suoi robotaxi sono oggi operativi in molti Stati; gli investimenti e la ricerca proseguono, e vista la velocità con cui la tecnologia avanza c’è da scommettere che presto il futuro immaginato da questa società pioniera potrebbe davvero realizzarsi.
  • Idem per Tesla che – nonostante il calo di popolarità attuale dovuto ai comportamenti di Elon Musk – nei veicoli aggiunge componenti tecnologiche sempre più avanzate, con lo scopo di creare le auto e i mezzi del futuro.

Da ricordare, comunque, che anche in Italia vari Politecnici e Università stanno lavorando a questi obiettivi, e chissà che il nostro Paese non trovi un ulteriore comparto dove eccellere.

La guida autonoma entrerà davvero nelle nostre vite? È il caso di investire?

La guida autonoma entrerà davvero nelle nostre vite? È il caso di investire?

Naturalmente, non mancano alcune incognite riguardo alle criticità tecnologiche così come sugli aspetti normativi di quella che rappresenterebbe sicuramente una rivoluzione della mobilità. Ad esempio, oggi le Intelligenze Artificiali non sono in grado di lavorare efficacemente in situazioni critiche (neve, condizioni meteo avverse, comportamenti poco chiari degli altri conducenti, ma anche senari imprevisti o cantieri non segnalati), dunque la componente umana gioca ancora un ruolo essenziale.

Alcuni esperti, inoltre, sollevano dubbi sul discorso “privacy” o ancora peggio sui pericoli di attacchi hacker ai veicoli che potrebbero innescare disastri al singolo o su vasta scala. Infine, ma non da ultimo, servirà un ampio lavoro per creare normative ad hoc su come assicurare veicoli completamente autonomi o su come gestire le responsabilità in caso di sinistro. Si tratta quindi di un settore dove tutto può ancora accadere, ma chi ha voglia di scommettere in un esito positivo può già puntare sulle società che stanno già lavorando alla tecnologia della guida autonoma.

Le informazioni riportate in questo articolo sono a scopo divulgativo e non devono essere intese come raccomandazioni o suggerimenti d’investimento. I dati sono ottenuti da fonti considerate affidabili. Tuttavia, la loro accuratezza, completezza o affidabilità non possono essere garantite.