I risparmi delle famiglie europee potrebbero essere usati per finanziare l’operazione di riarmo dell’Unione Europea. La misura farebbe parte del più ampio Piano per la creazione dell’Unione dei Risparmi e degli Investimenti (Savings and Investments Union- SIU), che la Commissione Europea starebbe ideando.
L’obiettivo è aumentare gli investimenti da parte dei privati in settori strategici per la difesa dell’UE, al fine di smuovere 10 miliardi di euro in due anni. Secondo le prime indiscrezioni, il Piano potrebbe essere pronto già tra il mese di aprile e giugno 2025.
In base ai report stilati da Mario Draghi e da Enrico Letta, circa il 70% dei cittadini lascerebbe i propri risparmi (10 mila miliardi di euro) a giacere sui conti correnti senza rendimenti o in depositi a basso rendimento; per Ursula Von der Leyen, invece, servirebbe indirizzare queste risorse verso investimenti produttivi, soprattutto verso le imprese impegnate nella difesa comune. Come controparte, i cittadini avrebbero l’opportunità di far fruttare i risparmi e incrementare la loro ricchezza.
Piano per l’Unione dei Risparmi e degli Investimenti: i punti chiave
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L’Unione Europea necessita di risorse economiche per sovvenzionare il settore della difesa. Attualmente, la principale fonte di sostentamento è rappresentata dai prestiti bancari ma, per favorire la crescita dell’economia, per la Commissione UE sarebbero indispensabili anche degli investimenti alternativi.

Piano per l’Unione dei Risparmi e degli Investimenti: i punti chiave
In che modo l’UE ha intenzione di attuare il piano di risparmio? Ovviamente non verranno prelevate coattivamente le somme dai conti dei cittadini, ma sarà predisposta una fitta rete di incentivi e benefici per coloro che decideranno di investire. In particolare, Ursula Von der Leyen ha stilato una lista di diciannove misure dettagliate per favorire la partecipazione dei privati ai mercati finanziari e modificare la cultura del risparmio delle famiglie europee.
Innanzitutto, dovrebbero essere predisposti nuovi meccanismi di investimento, semplici da sottoscrivere e a basso costo. Una delle alternative più quotate sono i Piani Individuali di Risparmio (PIR) europei, strumenti di investimento di medio e lungo periodo che assicurano alcuni vantaggi fiscali, come la detassazione di dividendi e le plusvalenze per chi blocca le somme investite per un determinato lasso di tempo. La condizione essenziale per usufruire di queste agevolazioni consiste nella circostanza che almeno il 70% del capitale venga investito in azioni e obbligazioni emesse da società europee.
Nuova cultura al risparmio: gli obiettivi della manovra UE
Un altro obiettivo chiave del Piano di Risparmio consisterebbe nella semplificazione normativa, con l’introduzione di regole più chiare e univoche a livello europeo, per snellire gli iter burocratici e rendere più immediati gli investimenti transfrontalieri.
Tale progetto, ovviamente, non può prescindere da un’ottima educazione finanziaria, per agevolare i cittadini nella gestione dei risparmi e nella comprensione degli strumenti finanziari che offrono le maggiori opportunità di guadagno. In tal senso, lo scopo è da un lato assicurare ai privati rendimenti elevati e sicuri e, dall’altro, incrementare il mercato dei capitali europeo, per aiutare lo sviluppo delle imprese e ridurre la migrazione di capitali verso gli investimenti esteri (soprattutto statunitensi).
A sottolineare l’importanza del progetto è anche la Commissaria UE ai servizi finanziari, Maria Luís Albuquerque, che ha dichiarato che l’Unione dei Risparmi e degli Investimenti sarà l’occasione perfetta per i privati, per aiutare l’Europa e creare un “circolo virtuoso a vantaggio sia dei cittadini che delle aziende“. Maggiori investimenti nei mercati dei capitali dovrebbero aiutare l’economia e permettere alle imprese di sviluppare le proprie competenze. Questa strategia potrebbe, infine, favorire la creazione di nuovi posti di lavoro con retribuzioni più ricche e la crescita in tutti gli ambiti economici strategici.