I lavoratori riconosciuti invalidi al 74% forse non sanno che hanno diritto a diverse agevolazioni economiche. Anzitutto, vi sono dei benefici, quale quello di accesso alla pensione anticipata, con un minimo di 41 anni di contributi. Tuttavia, non spetta una pensione anticipata, che scaturisca dalla sola invalidità al 74%. Può spettare, invece, l’assegno di assistenza per invalidi civili parziali. Si tratta, nella specie, di una prestazione assistenziale, dovuta solo se l’interessato è disoccupato e in condizioni di bisogno. Per ottenerlo, infatti, è necessario essere disoccupati e non aver compiuto 67. Infine, occorre avere un reddito che non superi i 4.931,29 euro annui, soglia fissata per il 2021.
Altro vantaggio è che l’invalido al 74%, può aspirare all’Ape Sociale, a partire dai 63 anni, purché abbia almeno 30 anni di contributi. Se, poi, è invalido non solo civilmente ma ha anche un’invalidità ordinaria pensionabile, può ottenere l’assegno ordinario di invalidità. In definitiva, in caso di invalidità al 74%, ecco quali ulteriori vantaggi e agevolazioni economiche spettano a questi lavoratori. Approfondiamo la questione relativa ai trattamenti previdenziali.
Invalidità al 74%, ecco quali vantaggi e agevolazioni economiche spettano a questi lavoratori
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Andando più nel dettaglio della misura dell’Ape Sociale, vediamo a quali condizioni l’invalido civile al 74% può averne diritto. Essa consiste in una prestazione di accompagnamento alla pensione, che arriva ad un tetto massimo di 1.500 euro mensili. Il diritto ad ottenerla sussiste: raggiunti i 63 anni di età e i 30 anni di contributi. Per la pensione anticipata precoce, invece, devono ricorrere le seguenti condizioni: 1) 41 anni di contributi; 2) iscrizione alla previdenza obbligatoria anteriormente al 1996. Detta pensione può essere ottenuta anche attraverso il cumulo, cioè sommando la contribuzione accreditata presso gestioni previdenziali diverse.
Inoltre, abbiamo l’assegno ordinario di invalidità, che ricorre allorquando l’invalido possegga i requisiti sanitari richiesti. In più, occorrono almeno 5 anni di contributi INPS, di cui 3 devono essere stati accreditati nell’ultimo quinquennio. Inoltre, rileva l’invalidità al lavoro ordinaria, rapportata alla riduzione delle capacità di lavoro, subita in concreto, del richiedente.
Come viene valutata la riduzione della capacità lavorativa ai fini dell’assegno ordinario di invalidità
Infine, bisogna aggiungere che la riduzione della capacità di lavoro, ai fini dell’assegno ordinario, non è misurata in percentuale. In particolare, è richiesta un’invalidità al lavoro superiore ai 2/3. Ne deriva che la sussistenza di un’invalidità civile al 74%, non dà automaticamente diritto all’assegno ordinario di invalidità. Devono ricorrere, infatti, tutte le altre condizioni fin qui indicate.