In una settimana nel corso della quale le banche hanno perso molto a seguito degli annunci della Banca Centrale Europea, Intesa Sanpaolo e Unicredit sono state tra le peggiori azioni della settimana con un calo del 2,41% e 6,48%, rispettivamente. A questo punto quale potrebbe essere il cammino dei due principali istituti bancari italiani fino a fine anno?
Se Intesa Sanpaolo e Unicredit sono state tra le peggiori azioni della settimana, la prima ha dato un brutto segnale ribassista: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo Intesa Sanpaolo (MIL:ISP) ha chiuso la seduta del 15 dicembre a 2,635 €, in rialzo dello 0,51% rispetto alla seduta precedente.
Come si vede dal grafico la tendenza in corso è saldamente rialzista. Tuttavia la recente chiusura settimanale potrebbe avere un forte impatto negativo sull’andamento del titolo. La chiusura del time frame, infatti, è stata inferiore all’importantissimo supporto in area 2,6739 €. Il mancato immediato recupero di questo livello potrebbe favorire un’accelerazione al ribasso. In caso contrario il rialzo potrebbe proseguire secondo lo scenario indicato in figura.
Per completezza ricordiamo che allo stato attuale il prezzo obiettivo medio a un anno, così come espresso dalle valutazioni degli analisti, esprime una sottovalutazione di Intesa Sanpaolo di circa il 35%.
Brutta chiusura settimanale, ma i rialzisti potrebbero presto avere nuovamente la meglio: le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo Unicredit (MIL:UCG) ha chiuso la seduta del 15 dicembre in ribasso dello 0,69% rispetto alla seduta precedente, a quota 23,68 5 €.
Dopo quattro settimane consecutive con chiusura sempre sugli stessi livelli, abbiamo assistito a un’accelerazione ribassista con le quotazioni che hanno perso oltre il 6% in una settimana.
Al momento, quindi, la tendenza in corso è ribassista (linea tratteggiata), ma un ancora di salvezza passa per area 27,925 €. Sotto questo livello le quotazioni potrebbero accelerare secondo lo scenario indicato in figura. In caso contrario potrebbero ripartire al rialzo.
Per completezza ricordiamo che allo stato attuale il prezzo obiettivo medio a un anno, così come espresso dalle valutazioni degli analisti, esprime una sottovalutazione di Intesa Sanpaolo di circa il 40%.
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