Interruzione dei pagamenti dei contributi del riscatto laurea: quelli versati si perdono o l’INPS li restituisce?

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Molti i contribuenti che hanno aderito al riscatto laurea agevolato, e con le difficoltà dovute alla crisi economica che attanaglia l’Italia, sono costretti a interrompere i versamenti. La domanda che pongono i Lettori agli Esperti di Proiezione di Borsa è che, se con l’interruzione dei pagamenti dei contributi del riscatto laurea, quelli versati si perdono o l’INPS li restituisce? Scopriamolo rispolverando la normativa di riferimento.

Pagamento a rate o in un’unica soluzione

La normativa sul riscatto laurea chiarisce che il lavoratore può interrompere i versamenti delle rate, accreditando la parte di riscatto già pagata. Quindi, l’importo pagato non si perde e né l’INPS lo restituisce, ma sono accreditati i contributi limitatamente agli anni per cui si è effettuato il versamento dovuto.

Inoltre, la normativa prevede che il lavoratore può interrompere i versamenti e riprendere, rideterminando le rate in qualsiasi momento. In effetti, se la prima rata da pagare riguarda l’intero importo con rata unica, in questo caso la domanda decade. Se, invece, la sospensione del pagamento riguarda una rata successiva alla prima, in questo caso l’INPS provvede a interrompere gli effetti della domanda di riscatto laurea. Ma considera validi i versamenti accreditando i periodi di riferimento.

Interruzione dei pagamenti dei contributi del riscatto laurea, quelli versati si perdono o l’INPS li restituisce?

Comunque, bisogna considerare che l’interruzione o la rinuncia non ha effetti sulla presentazione della domanda. Quindi, è sempre possibile presentare una nuova domanda di riscatto laurea.

Ricordiamo che, il Decreto Legge n. 4/2019 ha introdotto il riscatto laurea agevolato, che consente di aumentare i contributi validi per il pensionamento. Il riscatto laurea agevolato prevede un contributo ridotto; ecco i punti principali da tenere presente per aderire a questa misura:

a) titolo di studio effettivamente conseguito;

b) in base allo stato del lavoratore, disoccupato o inoccupato, può essere chiesta una diversa modalità di pagamento;

c) la spese a carico del lavoratore è calcolata dall’INPS o dalla Cassa previdenziale di riferimento. La spesa è onerosa in base all’età. Infatti, conviene operare il riscatto degli anni universitari il prima possibile;

d) le somme versate per il riscatto dei contributi per gli anni di laurea, sono deducibili dalle imposte. Oppure sono detraibili con una percentuale del 19%, se sostenute dai genitori per i figli;

e) si possono anche solo riscattare gli anni mancanti per raggiungere il requisito contributivo che permette l’accesso alla pensione.

Quindi, alla domanda se con l’interruzione dei pagamenti dei contributi del riscatto laurea, quelli versati si perdono o l’INPS li restituisce, si risponde ricordando che l’INPS utilizza i pagamenti effettuati per coprire i periodi di riferimento, gli importi pagati non si perdono e non vengono restituiti.

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