In una seduta che ha visto la pronta reazione dei mercati azionari alla pessima sedute del 13 marzo, Interpump e Unicredit guidano la riscossa del Ftse Mib con rialzi superiori al 4%. Una evidente dimostrazione di forza che andrà confermata nelle prossime sedute. Andiamo, quindi, a individuare quelli che potrebbero essere i livelli chiave per le prossime sedute.
Interpump e Unicredit guidano la riscossa del Ftse Mib: gli obiettivi di breve periodo per queste due azioni
Indice dei contenuti
Prima di procedere, ricordiamo che da inizio anno Unicredit e Interpump hanno avuto una performance del 27,7% e 16,6%, rispettivamente. Per cui entrambi i titoli azionari hanno fatto meglio del Ftse Mib che con una performance del 10,4% si conferma il migliore indice azionario a livello mondiale.
Le indicazioni dell’analisi grafica sul titolo Interpump
Il titolo Interpump (MIL:IP) ha chiuso la seduta del 14 marzo a quota 51,30 €, in rialzo del 4,35% rispetto alla seduta precedente.
In un precedente articolo abbiamo indicato questo titolo una delle eccellenze italiana. In quella sede, però, avevamo anche fatto notare come le quotazioni fossero ostaggio di una lunga fase laterale compresa tra i livelli 50,35 € e 52,10 €.
Nelle sedute successive abbiamo assistito a break al rialzo e al ribasso, ma che sono prontamente rientrati. A questo punto solo la rottura di uno dei due livelli indicati potrebbe dare direzionalità alle quotazioni.
Il fatto, quindi, che tutti gli indicatori siano impostati al ribasso, quindi, non deve essere preso in seria considerazione. Solo la rottura e successiva conferma di uno di due livelli potrebbe dare impulso al titolo Interpump.
Lo scenario di breve per le azioni Unicredit
Il titolo Unicredit (MIL:UCG) ha chiuso la seduta del 14 marzo in rialzo del 4,20% rispetto alla seduta precedente, a quota 17,654 €.
Se lunedì Unicredit aveva fatto parte della triade delle banche che aveva affossato il Ftse Mib, martedì è stata tra le migliori. Quale potrebbe essere lo scenario più probabile di breve periodo.
Ovviamente non è stato sufficiente un rialzo di oltre il 4% per recuperare il tonfo di oltre il 7%, ma adesso le quotazioni sono giunte a contatto con una resistenza molto importante che passa per area 17,728 €.
Una chiusura giornaliera superiore a questo livello potrebbe favorire una ripresa del rialzo. In caso contrario il ribasso potrebbe continuare. Ricordiamo che per un’inversione di lungo periodo dovremmo attendere una chiusura mensile inferiore a 16,691 €.